Ultima tappa a Napoli, il prossimo 7 novembre, per le Giornate informative promosse in occasione della Giornata Mondiale della Trombosi. Restano fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce per una patologia poco conosciuta.
Una persona su quattro nel mondo muore a causa della tromboembolia venosa (TEV). Inoltre, il rischio nei pazienti oncologici aumenta di 9 volte rispetto alla popolazione generale. Scendendo nel dettaglio la tromboembolia venosa colpisce ogni anno 1,43 persone ogni 1.000 rappresentando così una tra le principali cause di morte nella popolazione. Si tratta dunque di una patologia piuttosto diffusa, ma ancora poco conosciuta.
Una campagna di sensibilizzazione per far conoscere la tromboembolia venosa
Un killer silenzioso, quindi, e ancora assai poco conosciuto. Quest’ultimo è il motivo che ha spinto ad organizzare – dopo la Giornata Mondiale della Trombosi (che ricorre il 13 ottobre) – una serie di giornate informative che si concludono a Napoli il prossimo 7 novembre. La campagna di sensibilizzazione sulla tromboembolia venosa (TEV) è sostenuta da LEO Pharma – leader nella trombosi con un focus specifico sulla trombosi associata al cancro – al fianco di ospedali e associazioni di pazienti, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza su questa patologia.
Trombosi venosa, cos’è e chi rischia di più
La trombosi è la formazione di un trombo, ovvero un coagulo di sangue, in un vaso sanguigno. La trombosi venosa (o tromboembolismo venoso, TEV) è dovuta alla presenza di un trombo in una vena. La TEV include la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (EP). La prima si ha quando il trombo si forma in una vena principale, solitamente nelle vene degli arti inferiori. Ma può essere presente anche nelle braccia o nella pelvi. L’EP, invece, quando un trombo, originato da un’altra parte del corpo, viaggia attraverso la circolazione sanguigna e raggiunge i polmoni. Il rischio di TEV cresce in caso di: ospedalizzazione e successivi 90 giorni dalla dimissione; gravidanza e 6 settimane dopo il parto; storia familiare di TEV; contraccettivi e terapia ormonale; obesità; immobilizzazione o ridotta mobilizzazione; cancro.
Tromboembolia venosa, il rischio aumenta di nove volte nei pazienti oncologici
Giovedì 7 novembre, quindi, all’interno del Congresso dell’Ospedale Cardarelli, in collaborazione con la LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), medici e rappresentanti dell’associazione sensibilizzeranno l’opinione pubblica sui principali fattori di rischio per i coaguli di sangue e su come riconoscere i segni e i sintomi. Un’attenzione particolare verrà rivolta ai pazienti oncologici. Per loro il rischio di TEV, patologia che comprende trombosi venosa profonda (TVP) e embolia polmonare (EP), aumenta di 9 volte rispetto alla popolazione in generale. In questi pazienti, inoltre, la tromboembolia venosa rappresenta la seconda causa di morte.
“Nella popolazione manca la consapevolezza della frequenza e gravità del problema”
Così come nelle altre tappe della campagna, anche per quella napoletana saranno distribuiti materiali informativi specifici sia presso il Caldarelli, sia presso gli altri ospedali presenti sul territorio campano. “Purtroppo, nella popolazione manca ancora la consapevolezza della frequenza e gravità del problema – dice il Prof. Marcello Di Nisio, Referente Nazionale per la Giornata Mondiale della Trombosi e professore Associato di Medicina Interna presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara -, nonché la conoscenza dei sintomi con i quali può manifestarsi, con conseguenti ritardi nella diagnosi e nell’avvio delle cure necessarie. La tempestività dell’intervento medico, invece, è di fondamentale importanza, così come la prevenzione in presenza di fattori di rischio come l’ospedalizzazione, una ridotta mobilizzazione o in presenza di tumori. Inoltre, è molto importante – prosegue Di Nisio – sensibilizzare le persone sull’importanza di seguire con costanza le terapie prescritte evitando sospensioni arbitrarie”.
Roma, Pescara, Lombardia: la campagna informativa in Italia
La campagna di sensibilizzazione di LEO Pharma per la Giornata della Trombosi ha toccato alcune città. A Roma, presso il Policlinico Gemelli, lo stand informativo con medici, volontari e materiali informativi è stato attivo per una intera settimana. All’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, sempre nella Capitale, si è tenuto un evento sulla TEV destinato ai medici di famiglia. A Pescara lo spazio d’informazione è stato organizzato in occasione della Giornata Mondiale della Trombosi sia nella piazza principale, sia all’interno dell’Ospedale. Infine, in Lombardia una collaborazione con la Fondazione Arianna che cura il portale anticoagulazione.it ha portato alla realizzazione di newsletter dedicate per pazienti e clinici.
“Sosteniamo con orgoglio la Giornata mondiale della trombosi – afferma Fabio Presutti, Direttore Medico LEO Pharma – collaborando con le associazioni di pazienti per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa grave patologia, al fine di ridurre la morte e le disabilità che ne derivano. Una maggiore consapevolezza e comprensione della TEV può ridurre significativamente questo onere sanitario globale”.
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