Con la diffusione dei contagi da Covid-19, insieme a quelli dell’influenza e del virus sinciziale, si è cominciato a parlare di triplendemia, ossia della possibilità che le tre epidemie si possano sovrapporre.
Il termine è stato coniato negli Usa alla fine dell’estate scorsa per descrivere la situazione prevista per l’inverno in corso, perché per la prima volta le persone sarebbero state esposte a tre virus contemporaneamente: gli stagionali virus sinciziale ed influenza, e il sars-Cov2 che non ha stagionalità, ma finora non si era combinato con gli altri grazie all’uso delle mascherine.
Le persone più a rischio di triplendemia sono i neonati, i bambini fino a cinque anni di vita e gli over 65, oltre ai soggetti fragili come i pazienti oncologici e oncoematologici, e in generale le persone immunodepresse.
I sintomi
Per capire se si è in presenza di un contagio “multiplo” da virus diversi, bisogna prestare attenzione alla febbre: se è molto alta e persistente da più giorni, e si manifesta in concomitanza con altri segnali come l’affanno, la fatica respiratoria e una compromissione generale delle condizioni di salute. Dunque se compaiono mal di gola, tosse e dolori muscolari ma senza affanno, non c’è motivo di allarmarsi, e si deve attendere l’evoluzione della malattia. Al contrario, se a questi sintomi si aggiunge l’affanno, bisogna rivolgersi subito al proprio medico perché potrebbe trattarsi di polmonite.
Prevenzione della triplendemia
La migliore prevenzione, secondo la Società italiana di malattie infettive e tropicali, è il vaccino, anti covid e antinfluenzale, ma bisognava farlo per tempo, ossia nei mesi autunnali. Per chi non si fosse vaccinato e avesse contratto una delle sottovarianti in circolazione, c’è la possibilità di assumere antivirali nelle fasi iniziali della malattia, in caso di sospetto di evoluzione più severa, come può accadere nei malati cardiologici o con sindromi respiratorie pregresse. Ma sempre dietro consiglio medico.
Per l’influenza stagionale e il virus sinciziale, ci sono i farmaci tradizionalmente usati per queste patologie, compresi gli antinfiammatori per ridurre i sintomi, ed evitare complicazioni da sovrapposizione fra virus.
Sempre utili per prevenire i contagi sono le raccomandazioni già adottate durante la pandemia, soprattutto per i più fragili: lavaggi frequenti delle mani, uso di mascherine sui mezzi pubblici e in generale nei luoghi molto affollati.
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