L’accesso ai servizi medici è ridotto per uno su quattro. Oltre un terzo delle persone rinvia le cure per problemi economici. Gli anziani tra i più colpiti. Tre anni di guerra tra Russia e Ucraina hanno reso difficile l’accesso alle cure.
A tre anni dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina i danni umani, ambientali, economici sono incalcolabili. Nel terzo anniversario dell’aggressione russa, anche la Farnesina si è illuminata dei colori della bandiera ucraina in segno di vicinanza e solidarietà. L’Italia ha così voluto confermare il suo impegno per una pace giusta e duratura, come ha reso noto il ministero degli Esteri su X. Ma questi anni di conflitto hanno stanno avendo pesanti risvolti sulla salute della popolazione, costretta a non curarsi. Oltre ai danni provocati dai traumi, ci sono i disturbi mentali.
Tre anni di guerra, tre anni di sofferenze umane per l’Ucraina
Più problemi di salute, meno cure. “L’accesso all’assistenza sanitaria rimane un problema critico in tutta l’Ucraina – riporta l’Oms -. Una persona su 4 (25%) segnala una diminuzione dell’accesso ai servizi medici dall’inizio dell’invasione su vasta scala nel febbraio 2022. Il costo dei medicinali e delle cure continua a rappresentare un ostacolo importante all’assistenza, con il 35% delle persone che ha riferito di aver rinviato l’assistenza medica a causa di difficoltà finanziarie”.
“Gli sfollati interni sono tra i gruppi più vulnerabili: il 13% non ha accesso alle strutture di assistenza sanitaria primaria, rispetto al 6% nelle comunità ospitanti; il 9% degli sfollati interni, contro il 4% della popolazione locale, non ha accesso a un medico di famiglia, e il 12% (rispetto al 5%) non ha firmato una dichiarazione” che gli garantisca l’assistenza di “un medico di famiglia”.
Anziani, accesso all’assistenza sempre più difficile nelle zone di guerra
“L’accesso all’assistenza sanitaria mostra crescenti disuguaglianze, in particolare nelle aree in prima linea. Le strutture sanitarie più danneggiate e disfunzionali si trovano lungo la linea del fronte, dove la popolazione rimasta spesso affronta molteplici vulnerabilità, tra cui l’essere anziani o vivere con disabilità. Queste strutture soffrono di frequenti interruzioni delle forniture mediche, carenze di operatori e barriere significative all’assistenza”, continua l’Oms.
“In 10 oblast – regioni, ndr – in prima linea, il 68% degli adulti segnala un peggioramento della salute. I tassi di rifiuto dell’assistenza sanitaria sono più alti a Kherson (43%), seguiti da Kharkiv (24%) e Zaporizhzhia (18%). Le continue interruzioni” delle cure offerte “in queste aree sottolineano l’urgente necessità di supporto e interventi sostenuti”.
Quanta strutture ha distrutto la guerra in Ucraina
La guerra in Ucraina quindi continua a mietere vittime, non solo sul campo di battaglia, ma anche nel sistema sanitario. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha denunciato oltre 2.254 attacchi a strutture sanitarie dall’inizio dell’invasione, un bilancio drammatico che ha reso l’accesso alle cure un’impresa impossibile per molti ucraini. Il 2025 è iniziato con una recrudescenza della violenza: 42 attacchi, 12 feriti e 3 morti. L’ultimo episodio, che ha colpito una clinica pediatrica a Odessa, ha interrotto servizi essenziali, lasciando i bambini indifesi. L’Oms stessa ha dichiarato che la situazione è insostenibile, sottolineando l’urgente necessità di garantire l’accesso alle cure per la popolazione.
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