Tra costi in aumento, restrizioni alla circolazione e nuove abitudini di mobilità, i giovani scelgono sempre meno l’auto di proprietà. Ecco perché il noleggio e il car sharing stanno prendendo piede.
Una generazione che cambia strada: meno acquisti, più noleggio
Possedere un’auto non è più una priorità per i giovani italiani. Secondo i dati dell’Automobile Club d’Italia (ACI), le immatricolazioni da parte degli under 35 sono diminuite del 30% negli ultimi dieci anni. Un fenomeno che riflette un cambiamento culturale e pratico: la proprietà di un veicolo è vista sempre più come un peso finanziario e organizzativo, piuttosto che come un traguardo.
A influenzare questa scelta sono molteplici fattori. I costi di gestione sono in crescita costante, le restrizioni alla circolazione nei centri urbani rendono sempre più difficile l’uso dell’auto privata e la precarietà lavorativa frena gli investimenti a lungo termine. In questo contesto, il noleggio a lungo termine e il car sharing emergono come soluzioni più pratiche ed economiche.
Il peso crescente dei costi di gestione
Uno degli ostacoli principali all’acquisto di un’auto è l’aumento delle spese di mantenimento. Un’analisi dell’Osservatorio SOStariffe.it ha rilevato che nel 2024 il costo medio annuale per mantenere un’auto in Italia ha superato i 5.300 euro, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.
La sola assicurazione RC per un neopatentato può facilmente superare i 1.000 euro annui, mentre il carburante ha toccato punte superiori ai 2 euro al litro.
Oltre ai costi diretti, ci sono anche spese impreviste come guasti, multe o riparazioni non coperte dall’assicurazione. Per chi ha un reddito limitato, queste cifre rappresentano un onere difficilmente sostenibile. Di fronte a queste difficoltà, il noleggio a lungo termine si presenta come un’alternativa vantaggiosa: un canone mensile fisso che include assicurazione, manutenzione e assistenza. Il car sharing, invece, permette di pagare solo per l’effettivo utilizzo, eliminando i costi fissi.
L’auto privata sempre meno conveniente
Nelle grandi città italiane, muoversi con un’auto privata è diventato sempre più complesso. Le zone a traffico limitato (ZTL) si stanno espandendo e in molte aree urbane l’accesso ai veicoli privati è fortemente limitato. Milano, Torino, Roma, Firenze e Bologna hanno introdotto restrizioni rigide, con multe salate per chi viola i divieti.
A ciò si aggiungono le misure contro l’inquinamento: blocchi temporanei del traffico, domeniche ecologiche e la crescente diffusione delle Zone a Emissioni Ridotte (LEZ) o Zero (ZTL Zero). In questo contesto, il car sharing si rivela una soluzione pratica: i veicoli condivisi possono circolare liberamente in molte ZTL e spesso usufruiscono di parcheggi dedicati.
Per chi vive in città e si sposta per lavoro, studio o svago, avere accesso a un’auto solo quando serve, senza dover affrontare le difficoltà della proprietà, è una scelta sempre più logica.
Redditi bassi e incertezza lavorativa
L’instabilità economica è un altro fattore che frena l’acquisto di auto tra i giovani.
Secondo l’Istat, il reddito medio annuo degli under 30 si è ridotto di oltre il 10% rispetto agli anni 2000, mentre il costo della vita è aumentato. Inoltre, più del 30% dei giovani lavora con contratti a termine o part-time involontari, rendendo difficile affrontare un investimento importante come l’acquisto di un’auto. In caso di perdita del lavoro o trasferimento improvviso, un veicolo di proprietà può diventare un onere insostenibile.
Mobilità flessibile per una generazione in movimento
I giovani di oggi si spostano più frequentemente rispetto alle generazioni precedenti, sia per lavoro che per motivi personali. Con la diffusione dello smart working, molti scelgono di vivere in luoghi diversi dalla sede aziendale, rendendo l’auto di proprietà meno utile. Il car sharing e il noleggio a lungo termine rispondono a questa esigenza di mobilità fluida. Il primo permette di accedere a un’auto quando necessario, mentre il secondo offre la possibilità di utilizzare un veicolo per periodi definiti senza vincoli di proprietà.
Un futuro senza auto di proprietà?
Se il trend attuale continuerà, la proprietà dell’auto potrebbe diventare un fenomeno sempre più raro tra le nuove generazioni. Con le città che spingono verso soluzioni di mobilità condivisa e le nuove generazioni che privilegiano flessibilità e risparmio, il futuro della mobilità sembra destinato a cambiare radicalmente.
L’auto come servizio, piuttosto che come bene di proprietà, potrebbe diventare la norma. E i giovani, con le loro scelte, stanno già tracciando questa nuova direzione.
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