Se volete capire dove sta andando il mondo, date uno sguardo al Giappone. No, non è un’affermazione che lascia il tempo che trova. Tutt’altro. Il Paese del Sol Levante è un coacervo di contraddizioni, un luogo dove ipertecnologia e tradizioni millenarie vanno a braccetto, si urtano, convivono.
Ma è anche il Paese con il più alto tasso di invecchiamento della popolazione, il 30% della quale ha oltre 65 anni di età. Motivo per cui il Giappone è un vero e proprio laboratorio di esperimenti. Da anni ormai qui si cerca di capire come invecchiare “bene”. Per questo ogni settore della società nipponica si sta impegnando per raggiungere tale obiettivo.
Anche il settore automobilistico non è immune a questa tendenza. Così, quello che potrebbe essere definito uno dei pilastri dell’economia giapponese, sta ridefinendo il concetto stesso di auto. Un modo per adattarsi alle esigenze del futuro e garantire auto adatte anche a conducenti di età avanzata.
Toyota Concept-i Ride, la prima auto studiata per i senior
Al CES 2017 – il Consumer Tecnology Association, l’evento più importante al mondo dedicato all’elettronica di consumo -, è stata proprio la Toyota a dare i primi segnali di una certo interesse sull’argomento guida e senior. All’epoca la Toyota aveva svelato la Concept-i, non una semplice auto ma una “compagna di viaggio” capace di interagire con il guidatore a livelli mai visti prima.
Passa poco tempo ed ecco che – stavolta al Salone di Tokyo – la casa automobilistica raddoppia. Presenta la Concept-i Ride, un’auto adatta a persone affette da difficoltà motorie. È la prima “auto per anziani” al mondo.
Prototipo elettrico a guida autonoma, la Concept-i Ride grazie all’intelligenza artificiale stabilisce un vero e proprio rapporto con chi la guida. Può riconoscerne e apprenderne le abitudini, i gusti e le preferenze. Grazie ai rilevamenti biometrici, inoltre, ne percepisce le emozioni. In situazioni critiche può persino decidere se sottrarre la guida al conducente per tutelarne l’incolumità.
Feedback aptici per comunicare con il conducente
Queste non sono le uniche novità della Concept-i Ride. L’abitacolo, ad esempio, non comunica con il guidatore tramite display, usa invece i cosiddetti “feedback aptici”, cioè tocchi o vibrazioni che restituiscono una sensazione tattile anche senza un reale contatto fisico.
Dal punto di vista estetico si presenta come un’utilitaria a tre ruote – due anteriori, una al retrotreno -, lunga 2,5 metri che può trasportare persone con difficoltà motorie. In primis gli anziani, a cui la Toyota strizza l’occhio grazie all’alta tecnologia presente a bordo. Ma oltre alla guida autonoma, ci sono anche soluzioni come portiere apribili verso l’alto, il pianale è ribassato e i sedili sono ruotabili verso l’esterno. Senza contare che l’auto è gestibile grazie alle sole mani mediante un joystick – una leva – che sostituisce i comandi tradizionali.
È elettrica ed ha un’autonomia di 150 km per ogni ricarica delle batterie. Grazie al suo rivoluzionario sistema di parcheggio assistito, l’auto può raggiungere una piazzola libera senza alcun intervento umano. Può così scaricare l’utente dove più comodo per lui e poi “parcheggiarsi” autonomamente.
Più sicurezza sulle auto: lo chiedono le istituzioni giapponesi
Ma al di là dei prototipi, data la recente serie di incidenti mortali che ha coinvolto conducenti anziani, le autorità giapponesi sono corse ai ripari. Per questo hanno chiesto ai produttori di porre particolare attenzione alle dotazioni di sicurezza dei veicoli neoimmatricolati.
A partire da quest’anno è obbligatorio dotare di freni automatici tutti i nuovi veicoli venduti in Giappone. Molte case automobilistiche, tra cui Toyota e Nissan, hanno iniziato ad applicare le nuove tecnologie di intelligenza artificiale.
La questione in Giappone è ormai centrale nel dibattito pubblico. Nel 2019, secondo stime della polizia, ben 350.428 persone over 75 hanno restituito la patente di guida. È la cifra più alta mai registrata.
(Foto apertura: Mario Puskar/Shutterstock.com)
© Riproduzione riservata