L’ora solare torna in vigore nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre. Alle ore 3.00 in punto le lancette dell’orologio tornano indietro alle 2.00. Quali e quanti benefici esistono per gli anziani con un’ora di buio in più tutti i giorni? E quali consigli è possibile seguire per evitare effetti collaterali non graditi?
La storia dell’ora solare
Non tutti sanno che l’ora solare è l’orario “naturale”, cioè l’orario stabilito dalla presenza e dal movimento apparente del sole. Coincide con il fuso orario e viene seguito da tutti i Paesi. Nel Settecento la storia dell’ora solare si individua nell’esigenza di avere un’ora in più di luce al giorno per risparmiare energia elettrica. Ecco perché la distinzione tra ora legale e ora solare.
La teoria di Benjamin Franklin
Tra i primi a sostenere l’importanza di questo sistema c’è, senza dubbio, Benjamin Franklin. L’inventore del parafulmine intuisce che facendo adattare l’orario ai cambiamenti della luce durante l’estate si sarebbe avuto un considerevole risparmio di energia destinata all’illuminazione. È il 1916 quando viene introdotta per la prima volta l’ora legale. Da anni l’Europa è divisa sull’abolizione dell’ora legale.
Quali effetti può avere il ritorno dell’ora solare su soggetti anziani?
L’ora solare, e quindi un’ora di luce in meno al giorno, può avere effetti sulla psiche di anziani? Ne abbiamo parlato con il dottore Vincenzo Capuano, Psicologo e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale. È autore di diverse pubblicazioni frutto di collaborazioni con diverse università nazionali ed internazionali. Svolge attività di formazione e di ricerca collaborando con il dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e con L’I.I.A.S.S. Nel 2020 fonda a Salerno e Napoli “Sistemi Evolutivi” – Centro Studi e Psicoterapia EMDR.
“La fine dell’ora legale può significare sia che un individuo ha un’ora in più di sonno ma anche che perde un’ora di luce e la conseguenza è che le giornate si accorciano. Questo può incidere sull’organismo e provocare effetti mentali perché la luce solare può influenzare il livello di serotonina che l’individuo ha nel corpo. La serotonina diminuisce quando c’è meno luce solare e può portare con più frequenza a sintomi depressivi”.
Il disturbo affettivo-stagionale
“La gravità di questa incombenza può peggiorare con l’età anziana perché in questo periodo della vita, l’individuo può aver già sperimentato degli episodi depressivi e che potrebbero tornare. Tra le conseguenze più importanti c’è sicuramente il deterioramento cognitivo. Alcuni studi dimostrano che il ritorno all’ora solare aumenta dell’11% i casi di depressione: sintomi che diminuiscono dopo una decina di settimane. A questo si aggiunge il disturbo affettivo-stagionale, o anche ‘depressione invernale’. Quindi le persone possono sentirsi tristi, avere meno interessi nelle cose che abitualmente fanno. E possono mangiare di più e dormire di più”.
Quali consigli per affrontare al meglio il ritorno all’ora solare?
“Esporsi il più possibile alla luce solare, fare passeggiate all’aria aperta. Anche stare vicino a finestre illuminate, mantenerci attivi con degli esercizi, svolgere del volontariato, e scegliere con saggezza il cibo. È dimostrato che utilizzare carboidrati e zuccheri può avere effetti negativi sull’umore, meglio proteine e grassi. Nel caso le sintomatologie dovessero più forti è opportuno avvicinarsi alla psicoterapia”.
© Riproduzione riservata