“L’amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce” sosteneva il filosofo e politico inglese Sir Francis Bacon. Un’affermazione che probabilmente condividerebbero gli americani Tom Cook e Joseph Feeney, protagonisti di un episodio straordinario.
Il patto tra Tom e Joe
Tom e Joe sono due uomini di mezza età, amici da una vita. Non sappiamo molto di loro, ma possiamo immaginarli mentre bevono birra, guardano le partite di football insieme, condividono i momenti più felici: sempre l’uno accanto all’altro nelle gioie e nelle difficoltà che la vita ogni giorno mette loro davanti. Certo, sono solo congetture, ma il gesto che li ha resi famosi in questi giorni non può che lasciarci immaginare un’amicizia di questo tipo. I due, infatti, sono tanto legati dal loro affetto, quanto da un patto stretto nel 1992. «Se mai vinceremo alla lotteria, divideremo il montepremi», si sono detti più di ventotto anni fa. Una stretta di mano per suggellare quel momento e l’inizio di una piccola routine settimanale che ha portato entrambi a giocare i propri numeri per ventotto anni.
La vincita al Powerball
La lotteria americana si chiama Powerball e, esattamente come per il nostro Superenalotto, le statistiche relative a una vincita sono tutt’altro che favorevoli. C’è una possibilità su circa 290 milioni che qualcuno riesca ad indovinare i numeri giusti. Ma c’è chi crede nel destino, chi nella fortuna, chi nel karma e nella legge universale secondo cui le “cose buone” vengono sempre ricompensate. E che facciate parte di una di queste scuole di pensiero o meno, provate a immaginare come vi sentireste se il vostro più caro amico vi telefonasse per dirvi «Abbiamo vinto!».
Il potere di una stretta di mano
Questo è quello che è successo a Joe il 10 giugno quando ha risposto alla chiamata di Tom. Poche parole che cambieranno le loro vite e il loro futuro, anche se per ora l’unico progetto è quello di andare in pensione e godersi una vacanza insieme. Pochi giorni fa, infatti, i due hanno incassato l’assegno e tenuto fede al patto suggellato con una solo stretta di mano quasi trent’anni fa. Nessun contratto, nessuna clausola. Solo la dimostrazione che la vera amicizia si fonda sulla fiducia e sulla condivisione.
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