Immaginate di ritirare la posta e trovare una lettera, scritta a mano. Può sembrare un evento antico, d’altri tempi. Immaginate poi che su quel foglio di carta ci sia la firma di una persona che non vedete da tanto tempo, che forse avete quasi dimenticato, e che vi ringrazia per tutto ciò che avete fatto per lei.
Nancy Davis Kho, portavoce della Generazione X
Questo è il Thank-You Project, un vero e proprio progetto di gratitudine che sta spopolando in America. A farsene da portavoce è la scrittrice Nancy Davis Kho, già ideatrice del podcast “Midlife Mixtape” in cui racconta con ironia e con affetto le vicissitudini quotidiane della Generazione X, i nati dopo il 1965. Ed è proprio il suo ingresso nella mezza età che l’ha spinta a ideare un modo per “ringraziare” tutte le persone che l’hanno resa ciò che è oggi.
“Negli ultimi giorni del 2015, ho deciso di celebrare i miei 50 anni dicendo semplicemente “grazie”. Il mio piano era scrivere una lettera ogni settimana di quell’anno a qualcuno che mi aveva aiutato, formato o ispirato nel cammino della vita. Niente di speciale: solo una lettera di ringraziamento alla volta”, racconta l’autrice a Greater Good Magazine.
Così, Nancy ha iniziato a scrivere di eventi, luoghi, sentimenti e relazioni che per lei sono state significative e che l’hanno aiutata, in un modo o nell’altro, a plasmare la sua vita. L’elenco dei destinatari includeva familiari e amici, ma più il progetto cresceva e più si estendeva anche a insegnanti, autori e datori di lavoro. “Dopo aver scritto ogni lettera, ne feci una copia da conservare prima di spedirla per posta. Alla fine della cinquantesima, ho deciso di rilegarle in un libro”.
Thank-You Project, un progetto di gratitudine
Senza rendersene conto, scrivendo poco per volta, Nancy ha raggiunto più di un obiettivo. Il primo risultato, infatti, è stato quello di rendere pienamente consapevoli le persone attorno a lei di tutto quello che, anche inconsapevolmente, le hanno donato. Ma in un secondo momento si è resa conto di quanto questo progetto la facesse sentire bene. Un modo per ritrovare la serenità e accrescere l’autostima rivedendo tutta la strada percorsa.
D’altronde, il Thank-You Project nasce dai precetti della psicologia positiva, secondo cui la gratitudine è un sentimento di apprezzamento che produce un benessere duraturo. Essere riconoscenti, infatti, ci permette di cambiare prospettiva, di stupirci delle piccole cose date per scontate, di sentirci più felici. “Ho scoperto solo dopo che scrivere una “lettera di gratitudine” è una delle prescrizioni più comuni degli psicologi positivisti”, sostiene Nancy. “In effetti, mi sono resa conto che la gratitudine delle mie lettere era un tonico inebriante sia per il mittente che per il destinatario”.
“Lettera per mia madre”
“La prima lettera che ho scritto era per mia madre. Ho pensato che glielo dovevo, visto tutto ciò che ha fatto per me. Qualche mese prima le era stata diagnosticata la demenza e la sua memoria stava scivolando via. Speravo che scrivendole quasi subito sarei riuscita, anche solo per un breve momento, a cogliere uno spiraglio in cui inserirmi tra i suoi ricordi sempre più labili”, ha racconta l’autrice. “Lei è stata uno dei pilastri della mia serenità. È stata lei a incoraggiarmi quando volevo uscire di casa, lei ad aiutarmi a scoprire il mondo. E ho sempre saputo che in qualsiasi momento, se fossi voluta tornare, mi avrebbe accolto a braccia aperte”.
Così, all’interno della lettera che l’ideatrice di Thank-You Project ha inviato a sua madre si legge: “C’è un ricordo di te che non finirà mai e poi mai di stupirmi: quando ti ho chiamato per dirti che avevo trovato un lavoro in Germania dopo il college. Mi hai risposto subito, dicendomi “Fantastico! Ti richiamo fra poco” e hai riattaccato. Una cosa che non avevi mai fatto. E anche se avevo solo ventidue anni ho capito subito quello che stavi facendo. Stavi cercando di raccogliere tutte le tue energie per essere davvero felice per me, abbandonando le paure e le preoccupazioni. Pochi minuti dopo, mi hai richiamato e hai fatto proprio questo.”
La madre di Nancy ha letto quella lettera e per un breve momento ha ricordato quegli eventi, poi la sua memoria si è persa in altri pensieri, forse confusi. “Sono sicura che l’amore di mia madre sia intatto dentro di lei, indipendentemente da quanto sia in grado di esprimerlo ora” ha detto la scrittrice. “Non so se abbia capito ciò che c’era in quella lettera, ma sono contenta di non aver aspettato nemmeno un giorno in più per scriverla”.
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