Il Comitato Testamento Solidale ha diffuso i dati di una recente ricerca condotta da Walden Lab, laboratorio di ricerca sociale, secondo la quale la propensione a pensare ad un testamento solidale è in crescita fra gli over 50.
Anche se un 35% degli italiani con più di cinquant’anni si dichiara contrario a pianificare le proprie volontà, sono 800 mila le persone che hanno già predisposto un testamento solidale. Un milione quelli che certamente lo farebbero e quasi cinque milioni coloro che lo considerano una possibilità concreta. In generale, otto over 50 su dieci sono a conoscenza di questa possibilità.
Chi pensa al testamento solidale?
La propensione a fare testamento risulta particolarmente elevata fra chi ha un titolo di studio più alto (27%), chi fa volontariato (22%), ha più di 70 anni (22% contro il 15% della fascia dei 50-69enni), e non ha figli (21% contro il 15% di chi è genitore).
Più della metà degli intervistati che hanno fatto testamento non legano la decisione a un momento particolare della propria vita, ma il 46% spiega la decisione come volontà di procedere equamente, preservando l’armonia familiare, evitando discussioni fra gli eredi. Fra i favorevoli al testamento, un 5% introduce spontaneamente l’elemento della solidarietà perché dichiarano di voler fare del bene.
Il testamento nel passato
“Il testamento era un istituto noto sin dai tempi dell’antica Grecia – spiega il Comitato Testamento Solidale – nel diritto romano era riservato al pater familias, che nominava per testamento l’erede più degno tra i suoi figli, trasmettendogli la potestà. Nell’Alto Medioevo emerge il concetto di lascito solidale, quando più che nominare eredi si decide di predisporre opere di bene.”
© Riproduzione riservata