Poche code martedì mattina a Fiumicino per i test rapidi per il Covid. Ci troviamo al Terminal Tre dell’Aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci nel terzo giorno dall’apertura dell’area Coronavirus e la grossa macchina operativa messa a punto in ventiquattrore gira a pieno regime.
L’obiettivo è monitorare i passeggeri in arrivo da Grecia, Malta, Spagna e Croazia: località sotto attenzione proprio per via della diffusione del virus.
Intercettazione precoce dei casi
«È uno sforzo straordinario per intercettare precocemente i casi positivi – ci dice Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio -. Solo nella giornata di lunedì, abbiamo avuto sei positività di ritorno in particolar modo da Spagna, Malta e Croazia. Questo a dimostrare l’efficacia del sistema messo in piedi». E qui, nell’area dove si effettua lo screening ai viaggiatori – un’indagine medica del tutto volontaria – si susseguono i test rapidi che vengono effettuati uno dopo l’altro.
In aumento i casi intercettati
Mentre scriviamo salgono a 27 i casi positivi ai tamponi rapidi individuati negli scali di Fiumicino e Ciampino. Sì, perché si lavora anche allo scalo di Ciampino e nei diciotto drive-in tra Roma e il resto del territorio regionale dove si effettuano tamponi. Per una media di tremila al giorno. Il tutto, appunto, in uno snodo fondamentale come quello capitolino, considerando che il 70% del traffico passeggeri proveniente da quei quattro Stati passa proprio da Roma.
Breve attesa
Ma il vantaggio dello screening agli arrivi, oltre a rassicurare i passeggeri appena sbarcati, sta anche nella rapidità di esecuzione tant’è che essi non si mostrano affatto seccati dall’attesa. La risposta è pressoché immediata ed entro trenta minuti dal tampone si ha un risultato certo.
Come funziona
Funziona così: una volta nell’area covid (cui si accede dopo misurazione della temperatura tramite tablet), si compila un form con le proprie generalità che poi vengono inserite in un apposito database; dopo di che si accede all’area medica nella quale vengono effettuati i tamponi.
La squadra a lavoro
A lavorare, 80 operatori tra personale tecnico e sanitario che opera secondo una metodica validata dall’Istituto Spallanzani. E, nell’arco dei primi due giorni, solo a Fiumicino, sono stati effettuati circa 2 mila test con un rischio di sfuggire ai controlli piuttosto limitato anche perché i percorsi sono obbligati.
Un biglietto, un tampone
A parlare è anche lo stesso Direttore Sanitario dell’ospedale Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia: «Oggi a Fiumicino – ha spiegato – grande prova di efficienza ed efficacia del servizio sanitario regionale. Non abbiamo più bisogno di proclami o minacce né di arzigogolate analisi subito pronte ad essere smentite come la neve che si scioglie al sole. Bisogna rimboccarsi le maniche, tutti insieme. Sarebbe bello cantare di nuovo insieme l’inno di Mameli di sera o Nessun dorma. E come in quel clima applicare ‘severamente e serenamente le regole’. Ma c’è bisogno di un protocollo d’intesa europeo che impedisca di imbarcare cittadini privi di tampone negativo. Ad ogni biglietto deve corrispondere un tampone».
© Riproduzione riservata