Se c’è una cosa che stiamo imparando dall’epidemia di Covid 19, è che un sistema sanitario moderno ha assoluto bisogno di telemedicina e sanità digitale. L’efficacia delle misure di contenimento è infatti legata alla capacità di risposta della sanità territoriale. Le differenze riscontrate tra Veneto e Lombardia si spiegano solo con la diversa efficienza di quest’ultima.
In Lombardia, un sistema ospedaliero pubblico e privato molto forte ha ridotto il peso della sanità territoriale, sostituendo la figura del medico di base. Se da una parte questo ha ridotto i costi della Sanità, dall’altro, ha fatto entrare in crisi gli ospedali che, senza il filtro del territorio, in alcuni casi hanno amplificato il contagio.
La rivoluzione della telemedicina a costo zero
Riorganizzare la sanità territoriale attraverso la telemedicina vuol dire molte cose. A cominciare dalla possibilità di monitorare i pazienti mediante sensori collegati con il medico di base: un modo per rendere più efficace la loro gestione e migliorare la prognosi delle malattie. Se si interviene oggi, secondo alcuni, avremo i risultati tra circa due anni. Come? Valorizzando il ruolo dei medici di base e introducendo strumenti di teleassistenza e di telemedicina. Gli interventi sono a costo zero e non c’è bisogno di risorse aggiuntive, ma solo di capacità di programmazione e di competenza.
Telemedicina e gestione delle malattie croniche
In Italia l’uso di tecnologia, per fare diagnosi e terapie a distanza, è sempre più necessario. Vista soprattutto la diffusione delle malattie croniche. Secondo l’Oms, tra quelle più comuni ad elevata mortalità ci sono le malattie cardiovascolari (causano 17,5 milioni di morti all’anno), il cancro (7,6 milioni), le malattie respiratorie croniche (4,1 milioni) e il diabete (1,1 milioni).
L’ipertensione non trattata è un esempio classico: è uno dei principali fattori di rischio e potrebbe essere tenuta sotto controllo da remoto con relativa semplicità. Da questa dipende il 14% di tutti i decessi nel mondo ed è anche una delle cause più comuni di disabilità. Inoltre, la proporzione di pazienti con ipertensione aumenta con l’età della popolazione. In questo caso la telemedicina potrebbe rendere i pazienti autonomi in modo piuttosto rapido, attivando una rete ospedale-territorio-domicilio in cui far interagire le varie figure professionali già presenti, magari con altre nuove e utili.
L’internet delle cose
La prima cosa da fare è formare e informare tutte le figure professionali coinvolte nel progetto. Tutto ciò permetterebbe un risparmio e una gestione migliore dei casi. Pensiamo poi alla tecnologia: molti dispositivi medici portatili sono oggi familiari e hanno funzionalità di monitoraggio sempre più sensibili e avanzate, utilizzabili anche fuori dall’ambulatorio medico.
L’Internet delle Cose consente di collegarli fra loro, di farli comunicare e adattare il loro comportamento ai dati e alle informazioni che ricevono. Ciò può dar vita a sistemi intelligenti e integrati, a loro volta controllati a distanza attraverso la Rete. In questa prospettiva, il tragitto si inverte e dove possibile si passa dall’ospedale al sistema di assistenza domiciliare, migliorando qualità ed efficacia delle cure mediche.
Sanità digitale e intelligenza artificiale
Oggi l’impiego dei big data e dell’intelligenza artificiale consente di processare molte più informazioni di quanto sia possibile ad un essere umano. Questo ci mette nella condizione di fare un’effettiva medicina predittiva e preventiva.
Non solo: ci permette di creare un fascicolo elettronico sanitario che può arricchirsi continuamente grazie al monitoraggio di valori rilevati in remoto. Si possono individuare situazioni di rischio e gestirle a distanza. Un ambito applicativo di particolare utilità per le persone fragili, anziane e con patologie croniche.
L’impatto economico della telemedicina
Oggi il funzionamento dei sistemi sanitari assorbe in media il 10,3% del Pil nazionale dell’Unione Europea. In Italia circa il 9,1%. Il dato è destinato ad aumentare con l’incremento delle malattie croniche (che rappresentano il 75% della spesa) e il costante invecchiamento della popolazione. Obiettivo imprescindibile della sanità elettronica non può che essere di contribuire alla ristrutturazione del sistema sanità, razionalizzando e ottimizzando, migliorando l’efficienza complessiva e riducendo costi di gestione.
La telemedicina si lega ormai a doppio filo a molti aspetti della nostra società. Diversi fenomeni importanti accompagnano ormai la sua crescita: si va dall’invecchiamento della popolazione ai programmi di governo per combattere malattie e stili di vita errati; dall’aumento dei pazienti affetti da malattie croniche, che risiedono in casa, alla diminuzione del numero di professionisti nella sanità.
Mentre questa emergenza da Coronavirus ci sta costringendo per forza di cose a rivedere molti aspetti della nostra Sanità, ormai i tempi sembrano essere maturi per un impatto più incisivo della tecnologia.
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