Si chiama proprio così, Tech, Tea and Tales, ovvero “Tecnologia, The e Racconti”. Un titolo tutto sommato simpatico ed evocativo, per spiegare l’incontro di due generazioni: una più giovane che porta la “tecnologia” ed una più anziana che, nella miglior tradizione, porta “the e racconti (di vita)”. Uno scambio alla pari insomma per dare qualcosa l’uno all’altro, per condividere conoscenze ed essere un po’ più simili, un po’ più vicini.
Saper insegnare, saper ascoltare
Ma procediamo con calma e facciamo un passo indietro. Tech, Tea and Tales è un programma intergenerazionale realizzato con la collaborazione di due imprese sociali, Lively e Humankind Enterprises. Entrambe hanno una visione del futuro in cui giovani e anziani si sentono pienamente apprezzati, inclusi e supportati all’interno della loro comunità.
Il progetto è nato e si è sviluppato nella Contea di Nillumbik, nello Stato di Victoria, in Australia. È qui che il programma Tech, Tea and Tales ha formato e assunto alcuni giovani in cerca di lavoro. I ragazzi dovevano trascorrere del tempo con i membri più anziani della comunità. Durante questo periodo hanno insegnato loro come utilizzare la tecnologia per connettersi, ma soprattutto hanno ascoltato e registrato le loro storie di vita e le loro esperienze. Il programma, della durata di 5 settimane, si è svolto qualche tempo fa presso il St. Andrews Community Center.
L’organizzazione di Tech, Tea and Tales
Da una parte, quindi, 5 giovani – tra i 18 e i 24 anni – reclutati, formati e impiegati come Tech and Story Helpers. Dall’altra, 27 senior della comunità locale. Prima di iniziare la loro attività, però, i ragazzi hanno partecipato ad una breve formazione gestita dal personale di Lively e Humankind Enterprises per essere istruiti sul loro ruolo. La formazione si è concentrata sul valore del programma Tech, Tea and Tales e sulle sfide sociali che mira a risolvere: spazzare via gli stereotipi sui membri più anziani della comunità, comprenderne le esperienze nell’uso della tecnologia, apprendere tecniche per insegnare quest’ultima in modo efficace.
Ma cosa ha spinto Lively e Humankind Enterprises a intraprendere questo progetto? I dati demografici. Secondo il censimento del 2016, a St. Andrews vive un totale di 1.226 persone la cui età media è di 42 anni. Ben 359 persone hanno un’età pari o superiore a 55 anni e rappresentano il 29,3% della popolazione complessiva. Inoltre, il 18,8% delle famiglie della zona sono famiglie singole. I senior corrono un maggiore rischio di isolamento sociale per una serie di fattori ambientali, soprattutto la perdita di capacità fisica o mentale o la perdita di amici e familiari.
I senior in Australia
Si stima che circa un senior su 5 (il 19%) in Australia sia socialmente isolato. Il ridursi dei rapporti intergenerazionali, la maggiore mobilità sociale e geografica, l’aumento delle famiglie monoparentali, sono tutte tendenze che li rendono sempre più isolati. Per chi può permettersi di vivere in una comunità di pensionati, di viaggiare per visitare gli amici o semplicemente di collegarsi online, le conseguenze negative della solitudine possono essere minori. La lontananza, i problemi di salute e l’assenza di trasporti possono accentuare invece questo rischio.
A St. Andrews l’obiettivo del programma era costruire una comunità più resiliente, sostenendo lo sviluppo di abilità, riducendo qualsiasi lontananza con l’aumento della connessione, annullando l’isolamento sociale e la solitudine, incoraggiando l’invecchiamento positivo e costruendo una comunità a misura di anziano, facilitando la connessione intergenerazionale e fornendo opportunità di apprendimento permanente ai membri più anziani della comunità.
L’impressione di chi ha partecipato al progetto
Terminato il periodo di 5 settimane si è cercato di capire quale fosse l’esperienza fatta da ogni partecipante e i risultati ottenuti. Si è così tenuto un piccolo evento per condividere le storie video registrate dai partecipanti durante il programma e per celebrare quanto appreso.
Alla fine di questa breve ma intensa esperienza, il 100% dei partecipanti senior ha dichiarato di aver migliorato le proprie capacità e la propria comprensione digitale; il 94% sosteneva di sentirsi più sicuro quando utilizza il suo dispositivo; l’88% sentiva di essere meno ansioso o comunque meno impaurito nell’usare la tecnologia; il 93% si diceva motivato e pronto ad imparare molto di più sulla tecnologia.
È importante sottolineare che tutti loro hanno anche dichiarato di essersi sentiti apprezzati e rispettati per tutta la durata del programma. Molti hanno persino suggerito che dovrebbe essere replicato o continuato.
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