Oggi abbiamo nelle nostre tasche “dispositivi” potentissimi dal punto vista tecnologico. Li portiamo sempre con noi, necessari ormai in tanti momenti quotidiani. Sono i nostri smartphone… Una “Tecnologia in tasca” – come abbiamo visto nell’omonimo Webinar – che ci consente anche di attivare lo SPID, usufruire del Cashback e usare l’AppIO. Vediamo come.
Partiamo proprio da SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, il filo rosso che collega Cashback e AppIO. Qui faremo una panoramica su cos’è, come si usa e come ottenerlo. Ma per conoscere nel dettaglio i passaggi di attivazione è stato appositamente realizzato un video tutorial per Spazio50.
Perché è utile SPID e quali vantaggi ci dà
SPID permette in modo semplice e rapido l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione. È facile da impiegare perché prevede l’uso di un’unica coppia di credenziali: utente e password. Utilizzabile da qualsiasi dispositivo – computer, tablet o smartphone – consente di accedere ai servizi di oltre 5.300 tra amministrazioni locali e centrali, enti pubblici e agenzie ogni volta che troviamo il link “Entra con SPID”. Sul sito ufficiale – https://www.spid.gov.it – si possono consultare, suddivisi per categorie, tutti gli ambiti di impiego. Tra questi, Anagrafe, Inps, Inail, Finanziamenti pubblici, Fascicolo Sanitario Elettronico, Prenotazione visite, Invio di Istanze on line. I vantaggi di possedere un’identità SPID si possono riassumere in tre punti:
- accediamo ai servizi della PA grazie ad un unico account: si azzerano così tutti i problemi legati alla gestione di troppe password ed account;
- molte operazioni possiamo farle a distanza: si annullano i problemi legati alla file agli sportelli pubblici, magari solo per ritirare un documento;
- aiuta a rispettare il distanziamento fisico: in questo momento di emergenza sanitaria è la modalità più sicura per evitare posti troppo frequentati come gli uffici pubblici.
Richiedere e attivare un account SPID. In che modo?
Prima cosa da fare se vogliamo attivare un account SPID, è collegarci al sito ufficiale. È un sito sicuro, capace di orientare anche l’utente meno esperto. Una volta dentro scegliamo un Identity Provider, cioè un fornitore di servizi digitali a cui è riconosciuta la possibilità di rilasciare lo SPID. È bene sapere che alcuni di questi effettuano tale servizio a pagamento. Sul sito si possono verificare costi e modalità.
A questo punto abbiamo bisogno di un documento di identità valido (Carta d’Identità, Passaporto, Patente), una tessera sanitaria con codice fiscale, un numero di telefono mobile e un indirizzo e-mail. Con questi si avvia la procedura di registrazione on line sul sito del Provider scelto. Il tutto con tre semplici passaggi: si inseriscono i dati anagrafici; si creano le credenziali SPID; si effettua il riconoscimento scegliendo tra le modalità offerte dal gestore.
Per completare la procedura e ottenere l’Identità Digitale si può scegliere fra due modalità:
- di persona: si effettua in una sede fisica del Provider. Quando andremo di persona, ricordiamoci di portare un documento di riconoscimento e quanto richiesto nella procedura;
- a distanza: è una modalità complessa, per utenti più esperti. Servirà una webcam per parlare con un operatore, la carta di identità elettronica o la firma digitale.
Attenzione ai livelli di sicurezza
SPID ha tre livelli di sicurezza. In base al tipo di servizio richiesto, infatti, i siti della PA possono richiedere procedure di sicurezza più elevate. È importante scegliere allora il Provider che ci garantisca quello che ci serve. Sul sito ufficiale la tabella degli Identity Provider segnala i livelli di sicurezza che ognuno può garantire, ovvero:
- Livello 1: si fa uso solo della username e della password;
- Livello 2: oltre ad impiegare username e password, avviene l’invio di un codice attraverso un’app installata sul proprio smartphone, che andrà poi riportato in seconda battuta sul sito;
- Livello 3: è previsto l’uso di ulteriori soluzioni di sicurezza (altri Pin e codici) e di eventuali dispositivi fisici (ad esempio una smart card) che vengono erogati dal gestore dell’identità.
Cashback & AppIO: un interessante binomio
Faremo ora una panoramica su Cashback e AppIO. Per i dettagli infatti rimandiamo al video-tutorial realizzato appositamente per Spazio50. Partiamo proprio dal Cashback, una delle iniziative del Piano Italia Cashless, avviato per ridurre l’uso del contante attraverso l’uso di carte e App di pagamento. Un modo, anche questo, per incentivare una digitalizzazione più veloce e trasparente.
Il Cashback consiste in un rimborso del 10% per i pagamenti fatti mediante strumenti elettronici come carte, bancomat o App (ad esempio Satispay e Pay Pal). Ecco cosa fare per usufruirne:
- bisogna essere maggiorenni e residenti in Italia;
- sono validi ai fini del rimborso solo gli acquisti effettuati nei negozi fisici;
- è necessario scaricare l’AppIO e registrarvi uno o più strumenti di pagamento elettronici.
Tra Extra Cashback e Cashback ordinario: entriamo nello specifico
A dicembre scorso è stato attivato in via sperimentale l’Extra Cashback di Natale. All’epoca bisognava fare almeno 10 pagamenti cashless in punti vendita convenzionati. Anche qui era previsto un rimborso del 10% per ogni acquisto. Esisteva (ed esiste tuttora) un limite sul rimborso massimo ottenibile per operazione: 15 euro. Gli acquisti superiori a 150 euro, infatti, davano (e danno) diritto a un rimborso pari sempre e comunque a 15 euro.
Terminata la sperimentazione, dal 1° gennaio scorso, è iniziato il cosiddetto Cashback ordinario, suddiviso in 3 cicli semestrali: gennaio-giugno, luglio-dicembre 2021 e gennaio-giugno 2022. Stavolta per ottenere il rimborso bisogna effettuare almeno 50 pagamenti cashless a semestre. Per il resto tutto è analogo al periodo natalizio: rimborsi del 10%, massimali di 15 euro per transazione e di 150 euro complessivi per il periodo di riferimento.
C’è però un’altra novità: il Super Cashback. Ogni semestre i centomila utenti che eseguono il maggior numero di pagamenti cashless – a prescindere dall’importo – otterranno un premio di 1.500 euro.
IO, l’App da abbinare al Casback
Non resta che parlare di IO, l’App che ci consente di attivare i rimborsi Cashback. È scaricabile direttamente dal sito https://io.italia.it/. Da qui possiamo fare il download della versione più adatta al nostro sistema operativo, che sia iOS o Android. Altrimenti è possibile scaricarla da AppStore (per gli iPhone) o da PlayStore (per gli smartphone Android).
IO è quella che si potrebbe definire un’applicazione di “Stato”. Sicura, si scarica e s’installa in automatico, con pochi passaggi. Quindi, ci si registra con SPID o Carta di Identità Elettronica. Una volta registrati, nella schermata di accoglienza un messaggio ci chiede se vogliamo attivare il Cashback.
La procedura, anche qui, è abbastanza semplice. Si inseriscono i dati della carta di credito o del bancomat con cui fare i pagamenti cashless. Possiamo registrarne più di uno, aggiungere magari un’App per pagamenti, facendo attenzione che siano intestati a noi. Andrà poi inserito l’iban del conto corrente a noi intestato su cui riceveremo i rimborsi. Anche qui per tutti passaggi nel dettaglio rimandiamo al tutorial.
Non solo Cashback: IO, l’App della Pubblica Amministrazione
IO non è solo Cashback, sebbene quest’ultimo ne abbia decretato il successo. Questa App ci consente di rimanere in contatto con un numero crescente di settori della Pubblica Amministrazione. E anche se, al momento, non sono moltissimi, nella sezione “Servizi” dell’App è già possibile aggiungere diverse aree della PA. Troviamo ad esempio collegati l’Agenzia delle Entrate, l’Aci, il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nella sezione “Servizi” possiamo decidere quali servizi tenere attivi e quali disattivare.
Possiamo così ricevere messaggi, avvisi in prossimità di una scadenza di un tributo, comunicazioni dagli Enti pubblici, aggiungere un promemoria direttamente sul calendario del nostro smartphone. In futuro potremo anche eleggere il nostro domicilio digitale direttamente dall’App. Questo permetterà di ricevere le raccomandate a valore legale presso un indirizzo Pec.
La sezione “Portafoglio” dell’App ci consente di gestire i pagamenti verso tutti gli Enti della Pubblica Amministrazione. Come già visto, infatti, possiamo associare ad IO i metodi di pagamento che preferiamo (carte di credito, debito o prepagate; Carta BancoPosta o PostePay; Carta PagoBancomat; App e altri strumenti digitali come Paypal, Satispay, ecc.). Una modalità che permette di pagare tributi tramite il sistema integrato PagoPA. Lo storico delle operazioni sarà sempre sotto controllo, disponibile sull’App e a portata di mano.
Attenti alle criticità del Cashback con l’AppIO
Nell’ultimo periodo sono emerse diverse criticità nell’uso del Cashback tramite IO. Non tutti i negozianti, ad esempio, hanno aderito al Piano Cashless, motivo per cui molti lamentano un mancato rimborso di alcune spese. È bene informarsi allora prima di fare un acquisto.
È stata inoltre riscontrata un’anomalia nei pagamenti con Contactless, la modalità che consente di pagare appoggiando la carta sul Pos senza toccare nulla. Potrebbero non andare a buon fine e non vedersi riconosciuta la quota di rimborso. È un problema della stessa AppIO che si sta cercando di risolvere rilasciando una versione più aggiornata.
Ma ci sono problemi anche nella modalità di registrazione della carte di pagamento. L’AppIO potrebbe non riconoscere nell’immediato, quando registriamo la nostra carta, la modalità PagoBancomat. Motivo per cui è necessario registrare due volte la medesima carta sia su circuito Mastercard, etc., sia su circuito PagoBancomat.
È possibile rivedere la registrazione del webinar “Tecnologia in tasca: come usare SPID, Cashback e App IO” collegandosi al seguente link.
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