Le aziende EHang e Hefei Hey ottengono le prime certificazioni commerciali al mondo per droni-taxi volanti, con passeggeri e senza pilota. La Cina accelera, mentre l’Occidente resta indietro tra burocrazia e ritardi normativi.
In Cina inizia una nuova era di mobilità urbana
La mobilità aerea urbana non è più fantascienza, ma realtà operativa. Con l’ottenimento delle prime certificazioni commerciali per droni passeggeri autonomi, le aziende cinesi EHang e Hefei Hey segnano un passo decisivo verso il futuro dei trasporti.
È la prima volta, a livello globale, che veicoli a decollo e atterraggio verticale completamente autonomi (eVTOL) ottengono l’autorizzazione ufficiale per operare voli passeggeri a pagamento in aree urbane.
EH216-S: il primo taxi volante autorizzato al trasporto commerciale
Protagonista di questo traguardo è il modello EH216-S di EHang, un velivolo elettrico biposto che ha già effettuato oltre 42.000 voli di prova. Grazie alla certificazione rilasciata dalla Civil Aviation Administration of China (CAAC), l’aerotaxi può ora trasportare passeggeri in città come Guangzhou e Hefei, aprendo la strada a una nuova forma di trasporto urbano più veloce, ecologico e integrato.
Il modello, totalmente autonomo, non richiede la presenza di un pilota umano a bordo e si muove secondo rotte predefinite, monitorate da centri di controllo remoti. È progettato per decollo e atterraggio verticale, riducendo l’impatto infrastrutturale e rendendolo adatto al contesto cittadino.
Produzione di massa e infrastrutture in sviluppo
Il via libera alla produzione in serie degli eVTOL è già stato ottenuto, e numerose metropoli cinesi si stanno attrezzando per costruire vertiporti, infrastrutture dedicate a questi mezzi. L’obiettivo è ambizioso: integrare i taxi volanti nel tessuto urbano come alternativa al traffico terrestre, migliorando la mobilità e contribuendo alla riduzione delle emissioni.
Ma la Cina guarda anche oltre. Con una roadmap trentennale per l’aviazione senza pilota e un supporto costante da parte delle autorità nazionali, il Paese si è posizionato come pioniere nel settore. La strategia, avviata nel 2019, ha previsto investimenti significativi nella ricerca e nello sviluppo, oltre a un impianto normativo snello e funzionale.
Una visione strategica a lungo termine
Il modello cinese si distingue per l’approccio centralizzato e lungimirante. La CAAC ha definito linee guida precise per l’utilizzo degli eVTOL, mentre le amministrazioni locali si sono attivate per ospitare le prime sperimentazioni e operazioni commerciali. Il tutto all’interno di un sistema normativo che premia l’innovazione e riduce al minimo gli ostacoli burocratici.
Secondo gli analisti del settore, la strategia del Dragone mira non solo a dominare il mercato interno, ma anche a esportare la propria tecnologia a livello globale, definendo di fatto gli standard futuri della mobilità aerea.
Occidente e India: il confronto con la Cina
Nel frattempo, il resto del mondo appare più timoroso. In Europa e negli Stati Uniti, i progetti di mobilità aerea avanzata procedono a rilento, ostacolati da quadri normativi complessi e da una minore centralizzazione decisionale. Anche l’India, attraverso la Directorate General of Civil Aviation (DGCA), sta muovendo i primi passi, ma senza la rapidità e il coordinamento mostrato da Pechino.
Questo ritardo potrebbe tradursi in una dipendenza tecnologica dall’Asia per i futuri sviluppi nel settore dei taxi volanti. In un contesto in cui la leadership tecnologica si gioca anche su questi fronti, il vantaggio cinese rischia di diventare un elemento strategico chiave negli equilibri geopolitici.
Taxi volanti autonomi: un’anticipazione del futuro
Con la certificazione commerciale dei primi droni passeggeri autonomi, la Cina non ha solo raggiunto un traguardo tecnologico: ha dato forma concreta a una visione. La mobilità aerea urbana, fino a pochi anni fa relegata alle narrazioni futuristiche, è oggi una realtà operativa, almeno in alcune zone del mondo.
Oggi, infatti, la capacità di tradurre l’innovazione in applicazioni concrete diventa il vero metro di misura del progresso. E la Cina, con i suoi taxi volanti autonomi, ha appena alzato l’asticella.
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