Graziella Taffuri Tinti.
Nata a Viterbo, dopo aver vissuto tanti anni a Roma ora vive a Firenze. Ama scrivere poesie fin da giovane anche in dialetto. Si diletta anche di pittura e ceramica. Partecipa dal 2002 al Concorso 50&Più e nel 2009 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la poesia.
Pensando, il cuore stretto, alle persone sole,
so d’esser fortunata per quel che Dio m’ha dato:
questo stupendo dono di scriver ciò che sento.
E in questo stesso istante ripenso alle parole:
“domani è festa grande, Gesù è resuscitato!
È Pasqua in tutto il mondo!”; sorrido, e poi mi pento…
Non di certo festa per poveri e bambini
che vedono la morte del padre o dell’amico.
Per chi soffre la fame e viene sradicato
dalla sua terra amata e fugge, i capi chini.
Piange, sapendo che tutto ha ormai perduto
di ciò per cui ha tanto lavorato.
Duri e tremendi i tempi per chi non ha potere
e come gioco vivo in mano a dei giganti
muore lasciando le persone amate sole.
Brutti son quei tempi per chi nulla può fare
e soffre nel non poter dar pane che spegne tanti pianti.
Orrendi sono i tempi, di chi non ha speranza in cuore.
Allora dov’è, mi dico, la carità cristiana,
la gioia del domani cui tutti abbiam diritto,
il posto in questo mondo che un giorno ci fu dato?
Non viene la risposta oppure è scura e vana.
Nel mondo c’è ancor guerra e con l’animo stretto
domando adesso a Dio: “ma ci hai dimenticato?”