«D’estate è come se resettassi tutto. L’estate, per me, è una pulizia, anche a livello interiore». La pensa così Sveva Sagramola, conduttrice televisiva, tutti i pomeriggi su Rai3 alla guida di Geo. «D’estate, non solo il corpo vive meglio perché lo si cura e si fa più attività fisica, ma si ha anche un contatto più profondo con la vita».
L’abbiamo raggiunta per parlare proprio di questa estate 2020, singolare e unica, perché il nostro Paese è alle prese con le misure di sicurezza legate al Covid. Una stagione nella quale difficilmente troppi turisti si affacceranno a farci visita e noi stessi ci trasformeremo in visitatori di località nostrane, talvolta sconosciute.
Sveva, quest’estate avrai una pausa dal lavoro?
Sì, oggi c’è l’ultima puntata di questa edizione di Geo e mi riposerò fino a settembre, quando riprenderemo. Intanto, la sera, alle 20.30, in Geo – Vacanze italiane, stanno andando in onda dei bellissimi documentari in cui cerchiamo di raccontare il nostro Paese, proprio in vista delle vacanze.
Come avete ideato questi speciali?
Dal momento che molti di noi resteranno in Italia – e questa è una grande occasione sia per aiutare l’economia sia per goderci il nostro Paese – abbiamo scelto una serie di documentari che raccontano il nostro Paese. Sono utili per scoprire luoghi che magari non conosciamo, posti che avremmo sempre voluto visitare e non lo abbiamo mai fatto. Dal momento che Geo ha una grande quantità di documentari interessanti, che raccontano i valori dell’Italia, li abbiamo messi insieme per costruire questa sorta di viaggio attraverso le nostre bellezze che non sono soltanto il paesaggio, i monumenti o la gastronomia, ma anche, e soprattutto, storie di persone che fanno l’Italia.
Quali ti sono rimasti più impressi? A quali sei più legata?
Ce ne sono di bellissimi legati alle isole, ai luoghi di mare. Le Egadi, ad esempio, raccontate attraverso la storia d’amore di una donna che ci andò in vacanza e si innamorò di un pescatore decidendo, così, di cambiare completamente la propria vita restando lì. Poi c’è Capri vista da Anacapri: la Capri meno mondana, quella fatta di campi coltivati, di piccoli orti, delle persone che ci vivono tutto l’anno. Spesso, infatti, raccontiamo le isole – come abbiamo fatto anche per l’isoletta di San Pietro, vicino alla Sardegna – ricostruendo come siano quei luoghi quando si spengono i riflettori del turismo, nella vita quotidiana, in inverno. Come cambiano i paesaggi e cosa vivono gli abitanti.
La tua estate come sarà?
Questo mese staremo a Roma o ci sposteremo da amici. Abbiamo già un invito da un’amica che ha una bella casa all’Argentario e da un’altra che vive in Liguria, in un luogo incredibile, sperduto, vicino alla Francia. Di certo, sarà un’estate diversa dalle altre. Al solito faccio le vacanze lontano perché mio marito è argentino e, una volta l’anno, raggiungiamo gli zii di Petra, nostra figlia, e i miei suoceri.
Quest’anno?
L’America Latina è in piena pandemia e perciò non partiremo. Ne soffro perché mia figlia, che ha dieci anni, è molto legata a quella parte della famiglia e dovrà rinunciare a stare coi nonni e gli zii. Per quanto compensi con le videochiamate, non è la stessa cosa. Ma se rinunciare a vedere i nonni e gli zii sarà il lato amaro di questa estate, quello positivo è che la passeremo con gli amici in campagna condividendo le bellezze della Toscana. Abbiamo affittato una casa tutti insieme. Faremo molta vita di casa e, quando si attenuerà il caldo, andremo a fare gite e belle passeggiate.
Cos’è per te l’estate?
È l’unico momento in cui riesco ad avere una vita sociale, di relazione con le persone care perché si perdono completamente quei ritmi frenetici e faticosi del lavoro, della vita quotidiana. Una condizione che ricerco ogni anno perché è una ricarica dal punto di vista affettivo. L’estate recupero una socialità che non è fatta di uscite ma di inviti alle persone a mangiare da noi, condividendo il tempo.
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