L’attivismo contro il surriscaldamento globale sembrerebbe una materia solo per i più giovani, ma non è così. Quando si tratta di discutere del cambiamento climatico, i senior possono contribuire come testimoni oculari di ciò che hanno visto accadere. In Italia, infatti, le temperature medie annuali sono cresciute di 1,7°C negli ultimi due secoli, ma il contributo più rilevante è avvenuto in questi ultimi 50 anni dove l’aumento è stato di circa 1,4°C. Questi cambiamenti avvengono di pari passo all’invecchiamento della popolazione costruendo una scenario dove sempre più anziani dovranno fare i conti con estati torride e inverni rigidi. L’impatto del surriscaldamento globale sulla salute umana è allarmante. Le ondate di calore estivo, ad esempio, mietono migliaia di vittime ogni anno: nel 2006, in Europa, sono stati riportati 3.418 casi, per lo più concentrati nella fascia di popolazione over 60.
I processi fisiologici legati all’invecchiamento possono rendere gli anziani particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. La ridotta capacità di regolare la temperatura corporea, i cambiamenti nella sudorazione, l’alto rischio di disidratazione, la mobilità ridotta e le eventuali patologie cardiorespiratorie sono solo alcune delle problematiche che potrebbero aggravarsi per effetto del surriscaldamento globale. Ma non si tratta solo di una vulnerabilità fisica poiché, in casi di emergenza legati all’effetto serra, ad esempio durante disastri idrogeologici o emergenze sismiche, i senior possono essere ancora più esposti a rischi sociali come l’isolamento, la mancanza di sostegno socio-familiare e condizioni di povertà.
Per far fronte alle esigenze dei cittadini più anziani è necessario adottare un approccio che includa alcune strategie volte a ridurre i contributi umani sull’effetto serra. Tra le pratiche più consigliate c’è quella di spegnere le luci inutilizzate all’interno delle mura domestiche, staccando la spina anche a Tv e computer in standby che consumano energia inutilmente. Per limitare il dispendio energetico inoltre è possibile sostituire le vecchie lampadine con quelle a led o a fluorescenza. Per chi ne ha la possibilità, è consigliabile installare pannelli solari e fotovoltaici che evitano emissioni di CO2 riducendo il bisogno di petrolio e di gas geotermici. Un contributo che può essere incrementato dall’utilizzo dei mezzi pubblici, della bicicletta e delle auto elettriche o ibride. Anche riciclare correttamente e attenersi alle indicazioni sulla raccolta differenziata può ridurre l’effetto serra: i rifiuti chimici, plastici e metallici sono fra le peggiori cause d’inquinamento degli oceani e delle terre emerse. Alcuni, come le cicche delle sigarette, impiegano anni a decomporsi. Usando i cestini e separando i rifiuti è possibile produrre energia da quelli organici, mentre metalli e plastiche sintetiche possono essere rilavorati per poi tornare utili in altri modi.
© Riproduzione riservata