Lo sblocco dei crediti per i lavori del Superbonus potrebbe essere vicino. Con gli emendamenti al testo del Decreto Aiuti Bis approvati il 13 settembre, riparte la macchina delle cessioni per i 5,2 miliardi di euro che erano rimasti bloccati per imprese e professionisti.
Prima del “superbonus”, l’Agenzia delle Entrate, con la circolare del 23 giugno, aveva elencato una serie di criteri ai quali i soggetti che accettano la cessione, le banche in particolare, dovevano attenersi, scoraggiando l’accettazione di nuove pratiche. Di fatto era emerso un ruolo di primo piano in chi acquista i crediti fiscali nell’ambito dei controlli preventivi per il contrasto alle frodi, con un ruolo chiave attribuito alle banche nel dover evitare violazioni o immissioni illecite di somme di denaro nel mercato.
I nuovi emendamenti
I nuovi emendamenti interviene sbloccando tutti i crediti, compresi quelli maturati prima del decreto legge dello scorso 21 novembre, che introduceva l’obbligo dei visti di conformità, di asseverazioni e attestazioni. L’intervento interessa centinaia di migliaia di cantieri, cresciuti in maniera costante per via dei bonus.
Quanti sono i cantieri del Superbonus?
Alla fine di agosto, secondo i dati Enea, il numero totale di asseverazioni solo per il Superbonus era di 243.907, dei quali 130.000 per interventi su edifici unifamiliari, 74.184 per unità funzionalmente indipendenti e 35.321 per condomini. Questi ultimi rappresentano i cantieri più complessi e che generano il maggiore investimento economico, pari a oltre 20 miliardi di euro, con un investimento medio per ciascun condominio di circa 600 mila euro.
Le scadenze
Il prossimo 30 settembre scadono i termini per chi sta compiendo i lavori del Superbonus su una casa indipendente, perché entro quella data bisognerà dimostrare di aver effettuato almeno il 30% dei lavori. Le spese agevolabili saranno quelle compiute fino alla fine di quest’anno.
Il 31 dicembre 2023 è il termine ultimo per il completamento dei lavori sulle abitazione degli Iacp, Istituti autonomi case popolari, purché entro il 30 giugno del prossimo anno sia effettuato almeno il 60% dei lavori. Stessa scadenza anche per condomini e edifici plurifamiliari con unica proprietà e un numero di unità immobiliari da due a quattro. Dal 2024 la detrazione scenderà al 70% e dal 2025 al 65%, tranne per i lavori su immobili che si trovano nei comuni colpiti da eventi sismici dal 2009.
Le responsabilità in caso di violazioni
La responsabilità per la cessione dei crediti legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi scatterà se ci sarà un concorso nella violazione, ma solo se questa viene compiuta con dolo o colpa grave. Si alleggerisce dunque la responsabilità solidale delle banche, ma la regolarità della documentazione è il presupposto per l’applicazione delle novità in arrivo.
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