Le conseguenze dello stress sulla salute degli occhi. Ecco alcuni consigli pratici per alleviare i sintomi e proteggere la vista.
L’arrivo dell’autunno, può influenzare negativamente l’umore e il benessere generale, con ripercussioni anche sulla salute degli occhi. Secondo i dati della Clinica Baviera Istituto Oftalmico Europeo, i casi di ansia e stress registrano un triplo aumento proprio nei mesi di settembre e ottobre. Quasi la metà degli italiani che lavora ammette di soffrire quotidianamente di stress da lavoro e sette su dieci ne risentono almeno una volta a settimana. Ma non è solo il lavoro a incidere: il cambiamento di stagione, con le giornate che si accorciano e le temperature che si abbassano, contribuisce al cosiddetto disturbo affettivo stagionale (SAD), che può manifestarsi anche con problemi agli occhi.
Le conseguenze dello stress
Lo stress infatti, può avere un impatto significativo sulla salute, aumentando la pressione sanguigna, l’ansia, causando problemi digestivi, insonnia, e indebolendo il sistema immunitario. Ma le conseguenze si estendono anche alla vista.
Uno stress prolungato può causare affaticamento oculare, secchezza, visione offuscata, contrazioni oculari e persino infiammazioni. Condizioni preesistenti, come la sindrome dell’occhio secco, possono peggiorare, mentre possono insorgere problemi più gravi come gli spasmi oculari e l’ipersensibilità alla luce.
I consigli pratici
Il Dott. Sergio Ares, chirurgo oculista di Clinica Baviera , ha evidenziato queste problematiche e offerto alcune indicazioni per mitigare gli effetti della tensione sulla vista.
L’affaticamento oculare, causato dall’uso prolungato di schermi, dalla luminosità inadeguata e dalla lettura intensa senza pause, è aggravato dalla pressione, aumentando lo stress degli occhi e riducendo la capacità di rilassamento.
La regola del “20-20-20” (guardare qualcosa a 6 metri di distanza ogni 20 minuti per 20 secondi) può aiutare.
L’irrigidimento muscolare indotto dalla preoccupazione può causare visione sfocata o tremolante; tecniche di gestione dello stress come meditazione, respirazione profonda e yoga possono migliorare la situazione.
La tensione altera anche il funzionamento delle ghiandole lacrimali e causa contrazioni involontarie delle palpebre (blefarospasmo); l’uso di lacrime artificiali oppure un riposo adeguato e un sonno regolare possono aiutare.
La preoccupazione altera la risposta del cervello agli stimoli luminosi, aumentando la sensibilità alla luce (fotofobia). Indossare occhiali protettivi contro i raggi UV e regolare l’illuminazione possono ridurre il disagio, ma in caso di sintomi gravi, è consigliabile consultare un oculista o un neurologo.
La tensione causa tensioni muscolari a livello del collo, della schiena e del viso, che possono irradiarsi agli occhi, causando dolore e pressione; l’esercizio fisico regolare può aiutare a rilassare i muscoli.
Una questione di pressione sanguigna
L’ansia intensa attiva la risposta “lotta o fuga”, causando una costrizione dei vasi sanguigni e una riduzione del campo visivo (visione a tunnel); la respirazione profonda può contrastare questo effetto. La tecnica della “respirazione 4-4-4-4” (inspirare per 4 secondi, trattenere per 4, espirare per 4, pausa di 4 secondi) è particolarmente efficace. Alcuni disturbi visivi sono legati a fattori psicologici, come apprensione e ansia; la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere utile nei casi di tensione cronica.
La pressione può aggravare condizioni infiammatorie preesistenti come l’uveite, un’infiammazione dello strato intermedio dell’occhio; in questo caso, una dieta ricca di antiossidanti e acidi grassi omega-3 può contribuire a ridurre l’infiammazione.
Infine, lo stress può scatenare emicranie oculari, caratterizzate da lampi di luce, macchie nella visione e perdita temporanea della vista. E’ fondamentale mantenere un’alimentazione equilibrata, un’idratazione regolare ed evitare cibi e bevande che possono scatenare le emicranie. Attenzione però: in caso di emicranie frequenti o gravi, anche in questo caso, è necessario consultare un oftalmologo o un neurologo.
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