La lenta ripresa delle sale cinematografiche dopo la pandemia, il boom delle piattaforme streaming e l’intramontabile televisione. Il ruolo degli anziani dalle grandi potenzialità di connessione
Piattaforme streaming, televisione e cinema. L’intrattenimento degli italiani passa dal divano di casa alle poltrone dei maxischermi. E se da un lato c’è la comodità, l’immediatezza e la possibilità di scegliere cosa guardare anche all’ultimo minuto – con costi decisamente più contenuti -, dall’altro c’è il romanticismo di sedersi in una sala cinematografica, gremita ma silenziosa, e abbandonarsi alla magia di una pellicola che scorre lenta. L’esplosione della pandemia, il lockdown e la paura dei contagi hanno, inevitabilmente, ridisegnato gli usi e i costumi degli italiani. È anche per questo che a partire dal 2020 si è registrata – a danno delle sale cinematografiche chiuse per oltre cinque mesi – un’impennata di accessi alle piattaforme streaming e alle pay tv.
Secondo i dati forniti dal 5° Rapporto Auditel-Censis, pubblicato a dicembre dello scorso anno, non ci sono dubbi: la Tv, tradizionale o Smart è al centro della vita degli italiani. Tra le pagine di La transizione digitale degli italiani si legge: “Cambiano le modalità di visione e di ascolto, fuori e dentro casa, live e on demand, si moltiplicano i device da cui è possibile seguire i contenuti televisivi, eppure la televisione nella sua versione tradizionale o Smart, rimane al centro della fruizione mediatica degli italiani”. Esiste, dunque, una nuova televisione che “naviga” veloce. È la televisione del web e delle piattaforme streaming, in grado di rendere immediatezza e libertà di scelta tra generi e contenuti. Basti pensare che – si osserva ancora dai dati Auditel – nel 2017 gli apparecchi televisivi presenti nelle case degli italiani erano 42 milioni e 700mila, e le Connected Tv (Smart Tv o Tv connesse con dispositivi esterni) erano 5 milioni e 400mila. Nelle case degli italiani, oggi, ci sono 42 milioni e 900mila apparecchi Tv. Di questi, quasi 15 milioni sono Smart TV collegate al web. Se si aggiungessero le Tv tradizionali connesse con dispositivi esterni, il totale sarebbe di 16 milioni e 700mila Connected Tv. Dall’indagine del 2022 emerge che la quota di italiani collegati ad Internet per seguire programmi e contenuti video raggiunge almeno il 40% per tutte le classi di età, e supera il 60% tra le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni (67,8%) e gli adolescenti della cosiddetta Generazione Z, di età compresa tra gli 11 e i 18 anni (62,9%). Unica eccezione sono gli over 65, tra i quali solo il 14,1% dichiara di seguire programmi in streaming. Questo segmento, però, ha potenzialità di crescita enormi, basti pensare al fatto che i senior utilizzatori di servizi/piattaforme web in cinque anni sono aumentati del 128,6%.
Nella classifica di streaming a pagamento e on demand, Netflix si posiziona al primo posto nel 2022. A dirlo sono dati di Agcom. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha registrato solo nel primo semestre dello scorso anno 9,2 milioni di utenti di Netflix. Si posiziona al secondo posto Amazon Prime Video con 7 milioni di utenti, Disney Plus con 3,5 milioni e ancora Dazn con 2,6 milioni e Now con un milione. Per Agcom, gli utenti pay complessivi hanno raggiunto quota 16,1 milioni (marzo 2022), registrando un incremento di 1,7 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il picco assoluto si è registrato a marzo 2020 quando, in piena pandemia, è stata superata la soglia di 18,7 milioni.
Che numeri registra, invece, il cinema, in affanno negli ultimi anni a causa della pandemia? Secondo i dati forniti da Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali), nell’anno 2020 al box office italiano si sono incassati € 182.509.209 per un numero di presenze in sala pari a 28.140.682. Una diminuzione di incassi notevole rispetto al 2019 che si aggira intorno al 71,30%. Prima dell’inizio dell’emergenza, il mercato cresceva invece in termini di incasso di più del 20% rispetto al 2019, del 7% circa sul 2018 e di più del 3% rispetto al 2017, e seguiva ad un anno, il 2019, che aveva registrato il 5° miglior risultato dal 1995 in termini di incasso. Nel 2021 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di circa 170 milioni di euro, per un numero di presenze pari a 25 milioni di biglietti venduti. Dati che aumentano l’anno successivo: nel 2022, il box office ha incassato 306 milioni di euro con 44,5 milioni di presenze in sala. Si assiste certamente a un aumento rispetto al 2021 dell’81%, ma anche a un calo del 48% rispetto alla media 2017-2019.
Insomma, aveva ragione Ennio Flaiano quando sosteneva: «Fra 30 anni l’Italia non sarà come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la Tv».
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