Musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici e monumenti potranno presentare proposte per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali accedendo ai fondi Next Generation EU. Con il Piano Strategico, approvati i primi progetti per i siti appartenenti al Ministero della Cultura. A disposizione già oltre 130 milioni di euro.
C’è tempo fino al prossimo 12 agosto per partecipare ai bandi del Ministero della Cultura (MiC) destinati a raccogliere le proposte di intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura italiani. È entrato così nella fase operativa l’investimento della Missione 1 “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina 300 milioni di euro dei fondi Next Generation EU a rendere pienamente accessibili musei, biblioteche, archivi, siti e parchi archeologici, monumenti.
Questo vuol dire non solo rimuovere ostacoli e dislivelli di natura fisica, ma progettare gli spazi in funzione di una fruizione potenzialmente totale, che investe anche aspetti sensoriali, cognitivi e culturali. Ad esempio, tenendo anche conto del grado di istruzione dei visitatori o della loro tradizione culturale. Un progetto che, entro giugno 2026, dovrebbe coinvolgere 352 musei, monumenti, parchi e aree archeologiche; 129 archivi; 46 biblioteche; 90 siti culturali non statali. Il 37% degli interventi è previsto al Sud.
Il Piano Strategico per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche
Per realizzare l’investimento, il MiC ha puntato su quattro interventi: la redazione del Piano Strategico per l’Eliminazione della Barriere Architettoniche (P.E.B.A.); la realizzazione degli interventi necessari indicati all’interno del P.E.B.A. per rendere i luoghi di cultura italiani fruibili al maggior numero di persone; un sistema informativo per la qualità della fruizione dei beni culturali da parte di persone con esigenze specifiche, anche attraverso piattaforme web dedicate all’accessibilità; corsi online di sensibilizzazione e informazione sui temi dell’accessibilità e della cultura dell’accoglienza.
Il P.E.B.A. ha individuato, regione per regione, i progetti attuabili nei luoghi che fanno capo al MiC, stimando che il loro costo sarà di oltre 2 milioni e 600mila euro. A fare la parte del leone la Regione Lazio, con progetti di un valore complessivo superiore ai 480.000 euro, seguita dalla Campania con 300.500 euro e dal Veneto con 320.000 euro.
A queste risorse si aggiungeranno quelle destinate, attraverso i bandi, agli altri istituti e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al MiC e ai siti privati, con l’obiettivo di attuare i principi dell’inclusività sull’intero territorio nazionale.
Due bandi per la cultura inclusiva
La Direzione generale Musei del MiC ha dunque pubblicato due avvisi pubblici per la presentazione di proposte progettuali di intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura privati e pubblici non appartenenti al Ministero della Cultura. Ai luoghi della cultura privati sono destinati in totale 7.460.000 euro, mentre per i siti pubblici non appartenenti al MiC la dotazione è di ben 123.214.700 euro.Gli interventi proposti – si legge negli avvisi – dovranno generare un miglioramento “tangibile” delle condizioni di accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva.
Gli interventi finanziabili: siti web e punti informativi accessibili
Fra i progetti finanziabili per migliorare l’accessibilità dall’esterno: l’implementazione del sito web con strumenti dedicati agli utenti con ridotte capacità sensoriali; la realizzazione di un punto informativo al quale rivolgersi direttamente o in remoto, seguito da personale con una formazione specifica dedicata ai temi dell’accessibilità. Ancora, si potrà proporre di predisposizione un numero telefonico dedicato all’accessibilità.
Stop alle barriere fisiche, spazio ad esperienze di visita fruibili da tutti
Per quanto riguarda la raggiungibilità e l’accesso ai percorsi e ai diversi servizi offerti nel sito culturale, saranno possibili interventi su segnaletica, marciapiedi, viottoli, rampe; rimozione di ostacoli fisici; realizzazione di parcheggi riservati alle auto con contrassegno, di spazi temporanei di attesa, di servizi igienici adeguati. Ancora, si potrà proporre di istituire percorsi tattili, tattilo-plantari o con dispositivi sonori per i visitatori con disabilità visiva; così come di acquistare arredi adatti ad un rapporto diretto tra personale e visitatore su sedia a ruote o di altezza limitata, come i bambini.
Per assicurare un’adeguata esperienza di visita alle persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva, si potranno inoltre prevedere strumenti come sistemi audio per non vedenti; video in Lingua Italiana dei Segni (LIS), e/o Americana (ASL) e/o International Sign Language (IS); avvisi luminosi; possibilità di rete Wi-Fi per scaricare applicativi o accedere a contenuti culturali in ambiente digitale; ancora, riproduzioni per esplorazione tattile, audio guide, ausili per difficoltà motorie.
Anche formazione, sicurezza e divulgazione al servizio dell’inclusione
Potranno poi essere finanziati interventi per una formazione specifica del personale all’accoglienza di ogni tipo di visitatore e per l’uso dei dispositivi di sicurezza e primo soccorso. Ulteriori progetti potranno riguardare la messa in sicurezza degli ambienti e la prevenzione dei rischi, ad esempio eliminando lungo i percorsi elementi pericolosi in relazione alla diversa tipologia di visitatori: altezza bambino; altezza sedia a ruote; pavimentazioni che garantiscano l’attrito nella percorrenza evitando rischi di cadute; segnalazioni attraverso colori; cambiamento di materiale o illuminazione di dislivelli e salti di quota; inserimento di dispositivi sonori che segnalino le aree terminali di scale e rampe.
Infine, gli interventi potranno riguardare l’implementazione e il miglioramento dei temi dell’accessibilità ampliata anche mediante progetti di ricerca, pubblicazioni, eventi ed esposizioni.
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