Come trascorreranno le vacanze?
Come ricordano quelle della loro gioventù?
Un sondaggio del Centro Studi 50&Più, rivela timori e speranze dei senior per questa estate.
Gli americani le chiamano “staycation” (una crasi tra stay e vacation), in Italia lo abbiamo definito “turismo di prossimità”. Sono i termini con cui ci riferiamo all’estate che verrà: una stagione in cui la riscoperta del Belpaese sembra al primo posto per i turisti italiani. Ad incentivarla è anche l’arrivo del “Bonus Vacanze”, un punto del Decreto Rilancio a sostegno di tutte le famiglie che viaggeranno in Italia. Ma quante sono le persone che hanno intenzione di andare in vacanza?
Se l’è chiesto Ipsos, l’agenzia esperta di ricerche di mercato che, poco prima della fine del lockdown, ha indagato le intenzioni vacanziere degli italiani. Nel mese di aprile, ad esempio, coloro che avevano intenzione di concedersi qualche giorno di relax tra maggio e giugno erano il 36% degli intervistati. La stessa percentuale di chi, invece, ha dichiarato di non volersi muovere da casa. E in vista dell’estate, come ci sentiremo all’idea di stare in posti troppo affollati o di prendere un treno o un aereo?
Torneremo davvero a far vacanza come negli anni Cinquanta e Sessanta, sfruttando le seconde case e scoprendo luoghi più vicini e meno frequentati? Ma soprattutto, gli anziani, la fascia colpita più duramente dall’emergenza appena trascorsa, si concederanno qualche giorno di vacanza?
Il Centro Studi e la Rivista 50&Più hanno cercato le risposte a tutti questi interrogativi con un’indagine rivolta proprio ai senior italiani. A rispondere sono stati i presidenti provinciali di 50&Più, un gruppo con una media d’età pari a 73 anni.
COME ERAVAMO
Per capire se davvero dobbiamo aspettarci un ritorno al passato, le prime domande poste agli intervistati erano proprio volte a ricordare le estati della loro gioventù. Ad essere andato in vacanza da bambino o da ragazzo, infatti, è il 95,9% del campione. La maggior parte dei vacanzieri andava al mare, mentre un numero più contenuto si recava in montagna. Luoghi molto frequentati per alcuni, posti meno affollati per altri, ma non solo nei confini italiani. Il 54,2%, infatti, era solito uscire dall’Italia, contro un 38,9% che ha varcato i confini del Belpaese solo qualche volta e chi da ragazzo non l’ha mai fatto (6,9%).
Non per tutti valeva il famoso motivetto “stessa spiaggia, stesso mare”. La metà degli intervistati, infatti, ha dichiarato di essere un habituè dello stesso luogo di villeggiatura, mentre l’altra parte cambiava di anno in anno la propria meta.
Ma se si pensa alla compagnia delle proprie vacanze la famiglia è al primo posto. La maggior parte dei senior ha dichiarato di aver viaggiato con i parenti, mentre il 20,8% partiva con gli amici e pochi con gruppi organizzati (come colonie estive o gruppi parrocchiali) o da soli. Ripensandoci, non è difficile pescare dalla memoria i ricordi di spiagge assolate con famiglie intere sotto l’ombrellone e i richiami delle madri verso i figli da troppo immersi tra le onde. Non è difficile nemmeno ripensare alle macchine stipate di tutto il necessario per stare in villeggiatura più di qualche giorno. Il mezzo di trasporto prediletto, infatti, era l’automobile, seguita dall’aereo e dal treno.
Arrivati a destinazione, poi, il 54,2% soggiornava in hotel, mentre altri si dividevano tra appartamenti in affitto (16,7%), campeggi e altre strutture.
Le seconde case, invece, venivano utilizzate solo dal 6,9%. Per la maggior parte degli intervistati, alberghi, appartamenti e campeggi diventavano l’appoggio per vacanze che superavano i quattordici giorni, mentre un terzo godeva di due settimane di vacanza e un quarto di una sola settimana.
COME SAREMO
Contrariamente a quanto riscontrato per l’estate che verrà, in passato nessuno partiva con l’intento di stare via pochi giorni. Una piccola parte dei senior intervistati, infatti, ha riferito che quest’anno rimarrà in vacanza per meno di una settimana, mentre sale il numero di coloro che partiranno per un’intera settimana di villeggiatura e scende la percentuale di chi godrà di più di quattordici giorni di vacanza. Ma non tutti partiranno, anzi.
Tra gli intervistati, infatti, il 64,4% ha risposto “no” alla domanda “Andrai in vacanza quest’estate?”. Chi partirà, invece, ha specificato che si recherà soprattutto al mare e nei borghi. Tutti, o quasi, con un unico obiettivo: la valorizzazione del territorio italiano. Quando ai senior è stato chiesto di specificare se la loro meta sarà all’interno dei confini del Belpaese, circa l’87% non ha avuto dubbi, mentre il 7,4% ha dichiarato di non aver ancora deciso dove andare.
Come in passato così in futuro, la maggioranza andrà in vacanza con la famiglia e i congiunti, ma aumentano coloro che partiranno con un gruppo organizzato o da soli.
Tra i mezzi di trasporto più gettonati rimane popolare il viaggio in auto. Una scelta, forse, che coincide con il timore dei mezzi pubblici. Scende, infatti, il numero di viaggiatori che prenderanno l’aereo e il treno.
In vista del futuro, non si abbassa l’interesse per gli hotel, ma seconde case e altre soluzioni abitative sono tra le più gettonate. Un segnale che potrebbe confermare le previsioni di “turismo di prossimità”. Per quanto riguarda il costo di queste vacanze 2020, molti senior prevedono di spendere tanto quanto gli anni scorsi, mentre il 33,3% prospetta un’estate più conveniente.
IN VACANZA SÌ, MA CON QUALCHE PREOCCUPAZIONE
Non mancano, però, le preoccupazioni. Alla domanda “Cercherai posti poco frequentati?”, infatti, i senior hanno risposto di sì nel 77,9% dei casi. Tra i posti appartati e più ricercati dagli over 50 svettano le spiagge: dalla Liguria al Salento, fino in Sicilia. Molto apprezzati anche i borghi, le valli e i paesini di montagna. Una minoranza ha rivelato l’intenzione di visitare città d’arte e qualcuno, invece, sarà solo alla ricerca di un po’ di pace all’interno di una seconda casa.
I luoghi affollati spaventano quindi? Secondo i senior intervistati, sì. La maggior parte, infatti, si dichiara preoccupata all’idea di frequentare posti troppo popolati, mentre solo il 13% non lo è affatto.
EMOZIONI A CONFRONTO
Una preoccupazione che si ritrova anche nelle parole utilizzate dai senior per descrivere l’estate che verrà. Il 55% degli intervistati, infatti, ha usato parole come “tristezza”, “incertezza”, “perplessità” e, appunto, “preoccupazione”. Moltissimi hanno anche scritto “speranza di poter andare”, a indicare il desiderio di voler partire, ma il timore di non poterlo fare davvero. D’altra parte, c’è anche un 32% che non si perde d’animo e, pensando al futuro, mantiene una visione propositiva. Sono coloro che hanno descritto la prossima estate come “insolita”, “diversa”, “catartica” e “positiva”. Uno spirito, comunque, molto diverso da quello con cui si pensa ai viaggi della propria gioventù. Alla richiesta di descrivere le estati passate con una sola parola in moltissimi hanno optato per termini come “nostalgia”, “serenità”, “spensieratezza” e “indimenticabile”.
Solo il 5% ha riportato parole come “tristezza” e “rimpianto”. Ripensare ai momenti legati alla propria infanzia, infatti, non può che suscitare grandi emozioni e riportare alla mente momenti indimenticabili. Momenti che ci auguriamo di poter vivere anche quest’anno.
© Riproduzione riservata