Quante volte capita agli over 50 di farsi carico di più generazioni contemporaneamente? Da una parte lo sguardo è verso il futuro, verso i figli e i nipoti che crescono, dall’altra una mano è sempre tesa al passato, ai genitori che, autosufficienti o meno, richiedono presenza, supporto e assistenza.
I baby boomers sono così: supereroi di tutti i giorni che si sdoppiano nel tentativo di fare tutto e farlo bene. Non è facile. Soprattutto quando quella generazione più anziana, a cui si tende la mano, non è ancora pronta a ricevere aiuto.
È la storia di molti, moltissimi figli che si trovano a convivere con genitori che si oppongono a tutte le opportunità di assistenza che vengono offerte loro. È anche la storia di David Solie e di sua madre Carol, una donna di 89 anni che ha imparato a vivere la vita in piena autonomia da quando è rimasta vedova.
Negli ultimi mesi, però, le condizioni di salute di Carol si sono aggravate tanto da dover assumere qualcuno che si prenda cura di lei durante la giornata. L’ottantanovenne, infatti, convive con una grave osteoporosi che le ha portato numerose fratture alla colonna vertebrale e al femore.
«Quando le ho proposto di trasferirsi in una residenza, lei ha rifiutato dicendo che non si sarebbe mossa – racconta Solie –. Ma per il suo modo di vedere le cose anche avere qualcuno in casa sarebbe stata una vergogna: per mia madre la casa di famiglia rappresenta un dominio su cui ha regnato incontrastata per oltre 50 anni, un luogo dove ha fatto tutto da sola e a modo suo».
Conflitti di questo tipo possono minacciare le relazioni tra i genitori e figli, proprio quando la comprensione e il sostegno sono maggiormente necessari, portando a situazioni in cui, invece di lavorare insieme per risolvere i problemi, le famiglie si ritrovano oppresse da risentimenti e angosce.
Così Solie, che nella vita è consulente sanitario e scrittore, ha deciso di aprire Aging Parents Insights (Approfondimenti sui genitori anziani), un blog in cui raccontare la propria esperienza e quella di molti altri che come lui hanno affrontato la dura esperienza di caregiver. Nei suoi articoli, infatti, tra le considerazioni sull’invecchiamento e i consigli pratici, si possono trovare anche dei piccoli accorgimenti su come affrontare questa delicata fase.
«Per prendersi cura dei propri genitori, il modo migliore è parlarsi apertamente e salvaguardare la relazione», ha raccontato Solie al Washington Post. «È importante mettere al centro la fiducia: i nostri genitori hanno bisogno di sapere che li ascolteremo, che prenderemo sul serio le loro preoccupazioni e staremo al loro fianco qualunque cosa accada».
Anche Jane Wolf Frances, psicologa di Los Angeles, ha deciso di raccontare la propria storia quando i suoi genitori si sono mostrati restii all’idea di trasferirsi per essere più vicini alla loro unica figlia. «Quando hanno diagnosticato l’Alzheimer a mia madre ho pensato di riservare a lei e a mio padre il pianterreno della mia casa. In questo modo avrei potuto essere presente e aiutarli tutti i giorni», ha raccontato Jane. «Durante i primi tre anni, però, ho capito che non potevo metter loro fretta: avevano bisogno di tempo per affrontare un cambiamento così radicale».
Frances ha fondato il blog Parenting Our Parents (Educare i nostri genitori) da cui ha tratto anche un omonimo libro e sul quale ci si incontra per discutere e affrontare le problematiche legate all’invecchiamento dei propri genitori. Il consiglio che Jane dispensa a tutti i figli nella sua stessa situazione è quello di rimanere calmi di fronte alle incomprensioni e di ascoltare attentamente i propri genitori, cercando di aiutarli a raggiungere i loro obiettivi senza imporre i propri.
«Spesso può essere d’aiuto dire loro “Faccio questo per te, tu fai qualcosa per me: lasciati aiutare”», sostiene Frances. Un’osservazione, peraltro, condivisa anche da uno studio pubblicato sulla Rivista di Geriatria americana. Nella ricerca, infatti, venivano intervistati 68 adulti, divisi in 8 gruppi, a cui venivano chieste le motivazioni alla base della loro resistenza ad accettare l’aiuto offerto dai figli. Tra le varie risposte ricevute ci sono la paura di perdere la propria autonomia e indipendenza, il timore di diventare un peso per i propri cari e la sensazione di dover rinunciare al controllo sulle proprie vite.
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