Oltre alle opportune considerazioni per la scelta della facoltà, prima di intraprendere un nuovo percorso di studi si rendono spesso necessarie ulteriori valutazioni come la distanza, i costi da sostenere o un impiego da portare avanti. Cosa offre il panorama universitario italiano per andare incontro a esigenze specifiche
Al traguardo del diploma di maturità si aprono nuovi scenari da valutare rispetto al proprio futuro, non ultimo quello della scelta di un nuovo percorso di studi su cui non tutti possiedono necessariamente un’idea precisa. Il sistema italiano di formazione superiore propone una vasta gamma di percorsi di istruzione terziaria che si articolano su 3 cicli principali: il corso di laurea, di durata triennale, ha l’obiettivo di assicurare agli studenti un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali; il corso di laurea magistrale (biennale), successivo al conseguimento di una laurea, offre una formazione avanzata per esercitare attività di elevata qualificazione in ambiti specifici; infine, il dottorato di ricerca, che prevede una durata minima di tre anni e permette di acquisire una corretta metodologia per la ricerca scientifica avanzata.
I numerosi percorsi di studio
I numerosi percorsi di studio a disposizione possono essere frequentati, oltre che nelle università, anche presso specifiche istituzioni come, ad esempio, quelle dell’Alta Formazione Artistica-Musicale-Coreutica (Afam), che offrono un’accurata preparazione nell’ambito delle arti; le Scuole Superiori per Mediatori Linguistici (Ssml), che garantiscono competenze tecnico-linguistiche in almeno due lingue straniere; gli Istituti Tecnici Statali (Its) che, attraverso una formazione specifica, permettono un rapido accesso al mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore delle piccole e medie imprese. Ma fare una scelta consapevole, oltre a comportare un’attenta analisi delle proprie attitudini, induce a valutare anche le singole esigenze economico-organizzative. Per questo, con l’avvio del nuovo anno accademico in corso, facciamo una panoramica sui luoghi di frequenza del sistema di istruzione terziaria, soffermandoci in particolare su università pubbliche, private e telematiche.
Università pubblica e privata
Presenti in tutte le regioni italiane, Valle d’Aosta esclusa, i 61 atenei pubblici sono finanziati attraverso fondi statali e rette degli studenti, calcolate sulla base dei redditi familiari per garantire il diritto allo studio. Prevedono inoltre agevolazioni, a seconda dell’università, legate agli esami sostenuti, alla media dei voti o a eventuali fratelli già iscritti. Ciascuna regione si avvale di un proprio ente che gestisce l’erogazione di borse di studio e servizi, con l’intento di ridurre i costi a carico degli studenti, compresi quelli legati ad alloggi e mense. In linea generale, ciò che spinge a optare per un ateneo statale è senza dubbio l’ampia gamma di facoltà a disposizione e le diverse opportunità di tirocinio o stage, anche se spesso a incidere sulla scelta è anche la fama dell’ateneo data, non di rado, da una lunga storia e dal passaggio di personaggi illustri.
Nel tempo, anche le istituzioni private riconosciute dal ministero dell’Università e della Ricerca (Mur), attualmente 20 presenti in 10 regioni, hanno guadagnato il loro spazio nel mondo del sistema italiano di formazione superiore. A seguito di autorizzazione ministeriale possono rilasciare titoli di studio aventi valore legale in funzione di una corretta adozione della legislazione universitaria nazionale vigente. Il percorso che conduce al riconoscimento da parte del Mur prevede anche un’attenta valutazione dell’ordinamento didattico e della certificazione della qualità della docenza, nonché dei requisiti di sostenibilità economica e di adeguatezza della sede da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Forti di una consistente offerta di laboratori, stage e tirocini, richiedono solitamente l’erogazione di una retta più alta rispetto a una struttura pubblica, anche se i costi variano da istituto a istituto e offrono spesso la possibilità di usufruire di diverse agevolazioni.
Università telematiche
Introdotte in Italia negli Anni 2000, le università telematiche, mettono a disposizione percorsi di istruzione e formazione tramite l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che consentono agli iscritti di studiare in modalità e-learning (a distanza, ndr) pur richiedendo la presenza obbligatoria per sostenere gli esami di profitto e in occasione della tesi di laurea. A fronte di un percorso di studi della medesima durata di qualsiasi ateneo, questa tipologia di università viene spesso scelta per la necessità di conciliare lavoro e studio, poiché consente di usufruire di lezioni e materiale didattico divulgato online e utilizzabile dall’iscritto in base alle proprie esigenze. Come per le università private, il loro riconoscimento da parte del Mur preclude il rispetto di determinati requisiti attraverso il sistema di valutazione applicato dall’Anvur. In Italia, le università telematiche riconosciute sono attualmente 11, tutte di diritto privato.
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