È italiana la prima Intelligenza Artificiale al mondo per i sub. Si chiama Splash. Consiglia i luoghi migliori, risponde a domande e connette gli utenti agli operatori per viaggi e immersioni.
“Splash è molto di più dei generici chatbot a cui siamo abituati. La sua unicità sta nel fatto che si basa su ScubaPortal, una delle più grandi librerie digitali della subacquea, con oltre 20 anni di contenuti esclusivi. Più di 5.000 articoli tematici, oltre 500 immersioni mappate solo in Italia, 1 milione di messaggi pubblicati nella community. Un sapere unico che, per alcuni aspetti, permette a Splash di non perdersi tra risposte vaghe o fuori contesto. Inoltre, fornisce dei consigli con dei link dove trovare offerte di viaggio specifiche o delle schede di immersioni segnalando strutture di appoggio in prossimità come per esempio centri immersione”. Così Marco Daturi, ideatore di Splash, il primo assistente virtuale dedicato agli amanti delle immersioni.
Splash, il futuro della subacquea digitale si intreccia con l’Intelligenza Artificiale
Il futuro della subacquea digitale comincia con l’Intelligenza Artificiale. Splash, infatti, è un vero e proprio AI Agent progettato per migliorare l’esperienza digitale di subacquei e appassionati del mare. Può interagire con l’utente in modo intelligente e coinvolgente. Sviluppato dall’agenzia di marketing Zero Pixel in collaborazione con Log XY, azienda specializzata in software e Intelligenza Artificiale, Splash è una webapp accessibile gratuitamente su ScubaPortal.it, il portale italiano di riferimento per il settore. Verrà presentato a BolognaFiere durante la XXX edizione di Eudi Show, l’evento più importante per il mondo del diving (21-23 febbraio 2025).
Una guida personalizzata per il mondo sommerso
Con Splash vengono generate conversazioni specializzate sulla subacquea, basate su dati affidabili e aggiornati. L’assistente virtuale risponde a domande, curiosità e condivide consigli. Procede alla ricerca personalizzata di immersioni, aiutando i sub a trovare il luogo perfetto per le loro avventure sottomarine. Dà consigli su viaggi subacquei (seleziona destinazioni e itinerari su misura in base agli interessi, come avvistare uno squalo balena o esplorare un particolare relitto) e sulla scelta dell’attrezzatura. E in più coinvolge gli utenti con quiz e curiosità sul mondo sottomarino, per un intrattenimento educativo.
Non solo. Splash connette i 150.000 utenti di ScubaPortal agli oltre 1.500 operatori del settore presenti sul portale. Così i divers possono mettersi in contatto con gli specialisti per organizzare immersioni e viaggi. In questo modo una semplice interazione online si trasforma in un’azione concreta e personalizzata.
Addio ai chatbot statici: con Splash, l’AI è dinamica e al servizio dei sub
Ma come funziona Splash? Le tre main skill sono gestione ricerca viaggi sub, gestione ricerca punti di immersione e gestione conversazioni legate al mondo diving. In base alla richiesta l’AI Agent è in grado di comprendere e interrogare la rispettiva sorgente dati generando poi una risposta esaustiva per l’utente. “I chatbot classici – racconta sempre Marco Daturi – obbligavano a muoversi con scelte condizionate, quindi la UX non era delle migliori in quanto l’utente non poteva avere la fluidità e dinamicità che una soluzione come Splash è in grado di offrire. In Zero Pixel utilizzando l’intelligenza artificiale per i nostri progetti e ci siamo spesso accorti che molti strumenti disponibili sul mercato commettevano errori o fornivano risposte poco coerenti. Con Splash volevamo creare qualcosa di diverso: un AI su misura pensato per rispondere alle reali esigenze e avvicinare anche le nuove generazioni ad uno sport fantastico. Splash ora sta imparando e sta a noi sub farlo crescere”.
Per lo sviluppo tecnico, Zero Pixel ha collaborato con Rudy Crapella e Alessandro Lazzaro. “Splash è il risultato di un’attenta integrazione di tecnologia avanzata con una base di dati unica nel suo genere – afferma Crapella -. Il nostro obiettivo era costruire un agente intelligente che non solo rispondesse, ma accompagnasse gli utenti in un viaggio digitale immersivo e coinvolgente”.
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