In Italia oltre un milione e 300mila famiglie spendono più del 20% del proprio reddito mensile disponibile per i consumi per sostenere cure mediche.
Rappresentano il 5,17% del totale dei nuclei familiari del nostro Paese, ai quali se ne aggiungono altri 378.629 che a causa dei costi delle spese sanitarie sono finiti al di sotto della soglia di povertà relativa.
In generale, le spese sanitarie risultano essere sempre più a carico delle famiglie: il 74,8% di queste spende ogni mese in assistenza medica, farmaci, e soprattutto visite specialistiche, che altrimenti sarebbero rinviate di mesi se richieste tramite il Servizio Sanitario Nazionale.
Il federalismo sanitario e le disuguaglianze
Uno studio condotto dall’Università della West Virginia, in collaborazione con l’Università Lumsa di Roma ha messo in luce le criticità del federalismo sanitario che, nato per rendere il sistema più efficiente, ha invece aumentato le disuguaglianze.
Nel caso italiano le differenze fra Nord e Sud sono evidenti: se in Toscana e in Liguria il 3% delle famiglie consuma più del 20% del budget per le spese mediche, in Calabria la percentuale sale al 10%. Al Nord non si supera mai l’1% di famiglie a rischio impoverimento, mentre al Sud la quota sfiora il 3% in Molise, Campania e Sicilia, il 4% in Basilicata e il 4,4% in Calabria.
Le “spese catastrofiche”
“Siamo partiti dai dati Istat sui consumi delle famiglie italiane – ha spiegato all’Agenzia Dire Antonello Maruotti, uno degli autori – e ci siamo poi concentrati su due fenomeni. Il primo è quello che l’Oms definisce “spese catastrofiche”, ovvero quando i consumi per le spese mediche superano una certa soglia che dipende dal grado di sviluppo del paese. In tutto questo c’è la variabile dell’assicurazione privata che si stipula perché si sta male e quindi si sa che si andrà a pagare per spese mediche, oppure perché non si vogliono correre rischi, e avere un’assicurazione porta poi la persona a utilizzare i servizi. In pratica la polizza influisce sulla probabilità di spendere meno”.
Chi rischia di più
Neanche a dirlo, ovviamente, le famiglie su cui gravano di più le spese sanitarie e che corrono maggiori rischi di impoverirsi sono quelle che hanno a carico figli minorenni e over-75. Ma anche quelle in cui il capofamiglia è una donna, con un titolo di studio basso e un lavoro modesto, così come quelle appartenenti al ceto operaio, realtà che ogni giorno cercano di barcamenarsi con i consumi e che finiscono per dedicare una parte considerevole del proprio reddito alle spese mediche.
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