Tra il 2019 ed il 2020 la spesa a domicilio è raddoppiata. Questa modalità di acquisto ha subìto una forte accelerazione dalla pandemia. A far crescere la domanda di questo servizio sono state tutte le fasce sociali, non ultima quella della età avanzata che sta crescendo sul piano della conoscenza e formazione digitale. Questo per rispondere al Governatore della Liguria che, forse, in un momento di stanchezza è sortito con una frase di cattivo gusto nei confronti degli anziani.
La capacità e la flessibilità del piccolo commercio di generi di prima necessità e non solo, ha saputo cogliere al volo questa opportunità che si è dimostrata vincente per cercare di resistere al pesante calo dei consumi e conseguentemente delle vendite.
Un ritorno al passato, quando negli anni Sessanta il lattaio, il panettiere, l’alimentarista, provvedevano direttamente o con l’aiuto del garzone di bottega a far avere la spesa sulla porta di casa. Un servizio che via via venne meno per la nascita dei supermercati e successivamente delle grandi strutture di vendita.
È di pochi anni, infatti, il ritorno degli acquisti di beni e servizi fatti in remoto, reso possibile dalla rete e dai moderni smartphone. Tuttavia si spera che passata la bufera del Covid si ritorni all’acquisto fisico, nell’ambito di un giusto equilibrio tra tradizione ed innovazione. Frequentare il negozio di fiducia è molto importante sotto tanti profili. Per la terza età è ulteriormente importante perché rappresenta un momento di socializzazione che non può, non deve mancare nella sua “dieta” giornaliera.
Giorgio Sartori – Presidente 50&Più Verona
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