Saranno Italia e Spagna i Paesi europei a spendere di più per la sanità nei prossimi 20 anni. Lo stima un report di Moody’s. In particolare, per l’invecchiamento e l’austerità la spesa nella sanità italiana crescerà del 13%. E le regioni avranno un ruolo essenziale.
In Italia e Spagna la spesa in sanità crescerà nei prossimi 20 anni. A stimarlo, un report diffuso dall’agenzia di rating internazionale Moody’s e riportato dal sito di informazione finanziaria Teleborsa.it.
Un percorso obbligato per la sanità dei due Paesi, per reagire ad un decennio di austerità all’indomani della crisi finanziaria globale e di quella del debito dell’area euro, ma anche all’invecchiamento progressivo della popolazione. Anche perché i due Paesi, rispetto ad altre grandi economie europee, hanno sempre investito poco nei sistemi sanitari nazionali. Dunque, la capacità di assorbire e spendere con efficacia i fondi europei di Next Generation EU attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sarà essenziale per il nostro Paese e in particolare per la sanità italiana.
In Italia, in 20 anni, spesa in sanità in crescita del 13%
Da qui al 2035, il Moody’s Investors Service calcola che nella sanità italiana la spesa sarà in crescita del 13% per invecchiamento e austerità. L’aumento sarà del 18% in Spagna. Le regioni italiane riceveranno una quota consistente dei 15,6 miliardi di euro di fondi destinati alla sanità dal PNRR. È infatti alle Amministrazioni regionali che sono affidate in larga parte le responsabilità di spesa nel settore. Le regioni spagnole riceveranno 10 miliardi di euro di finanziamenti dell’UE. Gran parte di questi fondi sarà dedicata alla costruzione di un settore sanitario più resiliente.
Alle regioni un ruolo essenziale
Dunque, sarà la capacità di spesa delle regioni a determinare il successo delle politiche nel campo della sanità e dell’Italia nell’affrontare anni di austerità e il progressivo invecchiamento della popolazione. Ciò al netto delle differenze che, secondo gli analisti di Moody’s, saranno inevitabili fra i vari territori nelle gestione delle politiche pe la sanità. Quel che è certo è che la capacità di impiego dei fondi Next Generation EU sarà la chiave per la qualità creditizia delle regioni italiane.
Per il futuro della sanità decisivi austerità e invecchiamento
«Prevediamo – ha commentato Nadejda Seu, analista di Moody’s Investors Service – che l’invecchiamento della popolazione aumenterà le pressioni della spesa nella sanità regionale in Spagna e in Italia nei prossimi due decenni. Pertanto, la capacità delle regioni di riformare i propri settori sanitari assorbendo e utilizzando i finanziamenti dell’UE per gli investimenti di prossima generazione sarà un driver chiave per la qualità del credito regionale nel lungo termine».
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