Come evidenziato nella 21^ Relazione semestrale, presentata di recente nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, sono sempre più frequenti i casi di scomparsa legati alla demenza senile. Lo saranno sempre di più con l’invecchiamento progressivo della popolazione. Proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si è svolto a Roma il convegno Alzheimer. Buone pratiche e valide connessioni, organizzato dall’Associazione Alzheimer Uniti e dall’Associazione Italiana Psicogeriatria.
L’evento, patrocinato da Roma Capitale, Regione Lazio e Ministero della Salute, ha visto partecipare il Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, Giuliana Perrotta, che ha illustrato alcuni dati relativi al fenomeno della scomparsa degli anziani affetti da tale patologia.
Infatti, secondo il Sistema Informativo Interforze del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, a fine agosto di questo anno gli over 65 scomparsi dal 1974 risultano essere 13.137. Di questi è stato ritrovato l’88%, ovvero 11.596 anziani. Purtroppo, 1.635 sono ancora introvabili, quasi tutti italiani ed in maggioranza di sesso maschile.
Proprio per ridurre il rischio di allontanamento e venire incontro alle esigenze dei familiari dei malati, il Commissario ha ricordato la sperimentazione avviata grazie al Progetto Diogene.
Attualmente in corso nelle provincie di Roma, Firenze, Milano, Treviso, Forlì-Cesena e Perugia, prevede l’impiego di un dispositivo chiamato “Filo di Arianna” che, indossato dalla persona affetta da Alzheimer, è in grado di localizzarla tramite Gps. Il dispositivo è dotato di una Sim telefonica ed è in grado di inviare tutte le informazioni ad un Centro di Monitoraggio appositamente istituito che, in caso di bisogno, può fornire indicazioni ai familiari o, se necessario, chiedere il supporto delle Forze dell’Ordine.
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