Qual è stato finora l’impatto della pandemia Covid-19 sulla salute emotiva degli anziani? Un aspetto scientificamente ancora poco indagato e con risultati contraddittori. Ma la Spagna, particolarmente colpita dal virus e tuttora in stato di allerta, ha voluto vederci chiaro.
Così, è partita un’indagine nazionale per cogliere le differenze di reazione alla pandemia tra gli over 60 e le altre generazioni. A condurre lo studio sono stati i ricercatori del CIBERSAM impegnati all’Istituto di ricerca dell’Ospedale universitario 12 Ottobre di Madrid, insieme all’Università Miguel Hernández e all’Ospedale universitario San Juan di Alicante, con risultati che hanno smentito tutte le ipotesi iniziali.
Gli over 60 meno ansiosi e depressi
L’indagine, condotta on line, è iniziata proprio nella fase più acuta della pandemia Covid-19 (dal 29 marzo al 5 aprile). Un momento delicato in cui le stime sul contagio e la mortalità tra gli ultrasessantenni hanno raggiunto livelli drammatici. Gli over 60 anni, infatti, rappresentano il 26% della popolazione spagnola e il virus ha colpito più della metà di questi senior (55%).
Proprio per questo ci si aspettava che i risultati del sondaggio delineassero un quadro allarmante. L’ipotesi iniziale dello studio si basava sulla premessa che, con tutta probabilità, i senior iberici avrebbero avuto una diagnosi clinica più compromessa rispetto a quella delle generazioni più giovani. Invece, è accaduto il contrario. Secondo i risultati pubblicati sull’American Journal of Geriatric Psychiatry, infatti, le persone con più di 60 anni hanno raggiunto livelli più bassi di depressione, ansia e stress rispetto ai più giovani.
La spiegazione più plausibile
La migliore reazione emotiva e mentale rispetto agli effetti della pandemia potrebbe essere dovuta a fattori culturali, a una maggiore capacità degli over 60 ad affrontare periodi difficili.
Secondo i ricercatori proprio l’esperienza del dopoguerra avrebbe facilitato lo sviluppo di meccanismi di difesa da situazioni avverse come quella attuale. Meccanismi che i ricercatori hanno individuato nella stessa misura sia negli uomini che nelle donne.
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