Un sondaggio rileva un crescente impegno delle imprese italiane verso la sostenibilità, ma un 13% resta indietro, con costi significativi.
L’Italia si sta muovendo verso un futuro più sostenibile, ma a velocità differenziate. Un recente sondaggio condotto da Up2You Insight ha rivelato che il 56% delle aziende italiane ha già intrapreso percorsi di formazione interna dedicati alla sostenibilità.
Un dato che evidenzia un impegno crescente da parte delle imprese nel ridurre il proprio impatto ambientale e nel conformarsi alle normative sempre più stringenti a livello europeo e nazionale.
Non solo formazione
Il 55% delle aziende intervistate ha implementato strategie concrete per la riduzione delle emissioni di CO₂, con un’attenzione particolare alle emissioni indirette. Questo impegno è particolarmente evidente tra le grandi aziende, con il 93% che ha avviato programmi specifici per il calcolo e la riduzione delle emissioni. Anche le PMI (piccole e medie imprese) mostrano una crescente sensibilità, con il 50% che ha strutturato progetti formativi interni dedicati alla sostenibilità.
Lo studio, condotto su un campione di 150 aziende rappresentative di 15 settori diversi (dall’IT e la manifattura al finance e al fashion), offre un’istantanea del panorama italiano in tema di sostenibilità. L’obiettivo era quello di analizzare le attività intraprese dalle aziende, le priorità identificate e le sfide affrontate nel loro percorso verso un modello di business più responsabile. Il quadro che emerge conferma la centralità della sostenibilità nel modello economico attuale, sia per rispondere agli obblighi normativi, sia per soddisfare la crescente domanda di trasparenza e responsabilità ambientale da parte dei consumatori.
Diventare parte attiva
Andrea Zuanetti, co-fondatore di Up2You, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento del personale in questo processo: “Il coinvolgimento del personale è ormai un passo cruciale per le aziende che vogliono affrontare il percorso verso la sostenibilità in modo efficace. Non si tratta solo di formare i dipendenti, ma di farli diventare parte attiva di un processo che punta a trasformare l’intera azienda. Consiglio quindi di leggere questa trasformazione non come un peso o legata unicamente a obblighi normativi, ma anzi come un’opportunità per distinguersi e ottenere un vantaggio competitivo. Abbiamo visto come aziende che coinvolgono il loro personale ottengano risultati migliori, in termini sia di consapevolezza che di riduzione dell’impatto”.
Un impegno di tutti? Ancora no
Nonostante i progressi significativi, il sondaggio evidenzia anche una quota di aziende (il 13%) che ancora non investe nella sostenibilità. Questo dato, seppur minoritario, non è trascurabile, soprattutto considerando le conseguenze economiche che ne derivano.
Un’altra ricerca condotta da Up2You Insight ha infatti dimostrato che il costo annuale per le aziende che non adottano strategie ecologiche può variare tra il 2,36% e il 7,73% del fatturato. Questo rappresenta un mancato guadagno significativo, senza considerare le opportunità di crescita offerte dal mercato sempre più dinamico dell’economia green, un mercato innovativo e tecnologicamente avanzato.
Il quadro che si presenta è quello di un forte impegno delle aziende italiane verso la sostenibilità, ma la strada è ancora lunga. L’investimento nella formazione del personale e l’adozione di strategie concrete per la riduzione dell’impatto ambientale sono fondamentali non solo per la conformità normativa, ma anche per la competitività sul mercato e per cogliere le opportunità offerte dall'”economia verde”.
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