Con 169 ultrasessatacinquenni ogni 100 giovani, l’Italia è uno dei Paesi più anziani del mondo. Ma i dati Istat sull’invecchiamento della popolazione non hanno evidentemente inciso sulle strutture sanitarie, dove si registra una grave mancanza di geriatri e di posti letto nei reparti di geriatria.
A lanciare l’allarme stavolta sono la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) e la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot). Nel nostro Paese ci sono solo 2.500 specialisti dell’invecchiamento e solo 3.560 posti letto dedicati ai pazienti geriatrici. Numeri che non stanno al passo con le richieste di assistenza di un Paese dove si registrano 1,3 milioni di ricoveri all’anno di pazienti anziani con una degenza media di 9 giorni.
In pochi ricevono le cure di medici specialisti che hanno acquisito competenze approfondite sulla loro condizione, spesso caratterizzata da una combinazione di patologie.
Mancano corsie preferenziali per questi pazienti fragili, denunciano Sigg e Sigot, che si ritrovano spesso “parcheggiati” su una barella in mezzo ai corridoi degli ospedali.
Sigg e Sigot da tempo si battono perché i Pronto Soccorso adottino il cosiddetto “Codice d’argento”, un percorso di assistenza riservato agli over 75 con ridotti tempi di attesa per la visita e il responso.
«Ogni anno cresce il numero assoluto di grandi anziani e quindi anche di anziani malati che si rivolgono in modo del tutto appropriato al Pronto Soccorso e all’ospedale – spiegano Raffaele Antonelli Incalzi e Filippo Luca Fimognari, rispettivamente Presidenti Sigg e Sigot –. Gli accessi in Pronto Soccorso, alla base della maggior parte dei ricoveri, si attestano tra i 230 e 300 per mille abitanti nell’arco di età che va da 40 a 69 anni per poi impennarsi, superando i 500 per mille tra 75 e 80 anni. E all’aumento dell’età corrisponde anche il carico di molteplici malattie e disabilità: per questo i medici di Pronto Soccorso, quando decidono di ricoverare gli anziani, lo fanno a ragion veduta, trattandosi quasi sempre di pazienti in condizioni gravi. La gestione del paziente è però particolarmente complessa, a fronte dell’esiguità dei posti letto geriatrici disponibili».
Le due società scientifiche chiedono anche di istituire la figura dell’infermiere di emergenza geriatrica, un professionista debitamente formato per il trattamento di persone anziane.
Va ricordato che tutte queste indicazioni (la necessità di aumentare geriatri e posti letto, di istituire il codice d’argento e l’infermiere geriatrico) sono già state ufficialmente inserite in un documento del Ministero della Salute intitolato Il ricorso dei pazienti geriatrici al Pronto Soccorso e al ricovero ospedaliero, predisposto nel 2018 da un gruppo tecnico, ancora in attesa dell’approvazione della Conferenza Stato-Regioni.
I geriatri sono figure indispensabili perché sono loro ad avere le competenze per poter prevenire e ridurre le disabilità delle persone anziane, con un evidente ritorno per la qualità di vita dei singoli ma anche per le finanze del servizio sanitario. Gli italiani stanno invecchiando sempre più, ma i geriatri potrebbero aiutarli a invecchiare in salute.
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