A 60 anni dalla scomparsa, lo show della vita e della morte di Marilyn Monroe non cessa di intrigare. Un film – in uscita a breve – tenta di celebrare la star facendo luce tra realtà e leggenda.
Il mito di Norma Jean Baker, per tutti l’immortale Marilyn Monroe, è più vivo che mai. Sei decenni dopo la scomparsa ha fatto il giro del mondo la notizia che a maggio scorso un suo ritratto, eseguito dall’artista pop Andy Warhol, è stato battuto all’asta per 195 milioni di dollari. E che quello stesso mese una star dei reality come Kim Kardashian abbia sfilato al galà del Met di New York con un abito che ha fatto storia. Quello che l’attrice indossava intonando il tragico “Happy Birthday” alla festa di compleanno di John Kennedy, dove appare già confusa, quasi smarrita. E che il suo attuale proprietario ha acquistato per la cifra folle di 5 milioni di dollari.
Dalla fine all’immortalità
Se fosse vissuta oggi avrebbe 96 anni. Ma chi era la splendida, giovane donna che nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962 fu trovata senza vita, nuda e sola nel suo letto sfatto? In un lampo la sua fine la consegnò al mito. Si vociferò di un complotto, dei fratelli Kennedy, magari, John o Bob, con i quali, si mormorava, aveva avuto una relazione. O di una vendetta trasversale contro la potente famiglia americana. Ma la versione ufficiale parlò da subito di una overdose da barbiturici. Un incidente, forse, dal momento che accanto al suo braccio disteso pendeva nel vuoto la cornetta del telefono. E iniziò a delinearsi l’immagine di una donna fragile e insicura, una bambina desiderosa di affetto.
Norma Jean Baker e l’affetto negato
Crescendo, Norma Jean, una bimba bellissima con un’infanzia infelice, era diventata Marilyn, attrice di successo e oggetto del desiderio dell’intero universo maschile. Ma era rimasta sempre alla continua ricerca dell’amore e delle attenzioni che non aveva trovato in una madre assente e malata e in due matrimoni distruttivi. I suoi ex, Arthur Miller e Joe Di Maggio, però non la dimenticarono mai. Uno, l’intellettuale, per esorcizzarne il ricordo scrisse Io la conoscevo. L’altro, il campione di baseball, per tutta la vita fece consegnare un mazzo di fiori sulla sua tomba. Per molti non era facile starle accanto. I colleghi negli ultimi tempi si lamentavano dell’incapacità di memorizzare le battute e dei ritardi cronici. Forse era stanca, o tormentata dai suoi fantasmi.
Blonde, l’ultima attesissima Marilyn
A settembre verrà presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia Blonde, il biopic con protagonista Ana de Armas che tenta di catturare il fascino e la vulnerabilità della star hollywoodiana. Tratta dal libro di Joyce Carol Oates (ed. La Nave di Teseo) la pellicola, a metà tra una biografia e un romanzo, esplora la breve vita della diva, cercando di svelarne la femminilità e le fragilità interiori. “Ho sempre interpretato Marilyn Monroe, Marilyn Monroe, Marilyn Monroe”, così inizia il trailer. “Ma fuori sono Norma Jean”. La scala del mito è immisurabile. Su di lei sono stati scritti più libri che su qualsiasi altra star e sono innumerevoli i film e i documentari che la riguardano. I critici sono già all’opera per giudicare cosa di nuovo potrà mai apportare l’ultima fatica che vedremo a breve sul piccolo schermo. Ma già si parla di troppe libertà e falsità storiche.
Oltre lo stereotipo della bionda sciocca
Il regista John Houston che l’ha diretta ne Gli spostati (l’ultimo film da lei interamente girato poco prima della morte), ricorda la sua difficile prova da protagonista. Il matrimonio con Miller era agli sgoccioli e le riprese furono interrotte più volte dai crolli emotivi che la portarono persino in ospedale. Ma proprio allora, ricorda il regista, Marilyn aveva tirato fuori qualcosa di unico e straordinario, su di sé e sul suo essere donna. Di certo né banale né svampita, cliché dal quale sognava di liberarsi. Una ragazza con la passione per il jogging (allora sconosciuto) che leggeva voracemente Dostoevskij. E che negli anni del Maccartismo aveva sposato Arthur Miller, proprio nel momento in cui il drammaturgo era indagato per le sue simpatie comuniste. Sostenitrice del movimento per i diritti civili, Marilyn/Norma Jean era anche un membro fondatore di Hollywood di Sane, il Comitato per una politica nucleare sana.
“Come una candela al vento”
Misteriosa, per sempre giovane e bella. Una star che Hollywood non ha mai premiato con la famosa statuetta, ma che ha dimostrato nella sua sfolgorante carriera di essere perfettamente a suo agio nei ruoli brillanti come in quelli tragici. Chi era veramente Marilyn? “Come si fa a scrivere una storia di vita?” si domandava lei stessa in un’intervista poco prima di morire. “Perché la verità circola raramente. Di solito ci sono in giro solo cose false… Ma è difficile sapere da dove cominciare se non inizi con la verità”. Per lei vale il tributo musicale che Elton John ha poi dedicato ad un altro mito pop, Diana del Galles, la cui vita si è spenta molto prima di consumarsi. Come una candela al vento.
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