Quali sono le giuste proporzioni fra ore di sonno, ore di attività fisica e di attività sedentarie per “assemblare” la giornata ideale?
Una ricerca condotta in Australia dal Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne ha fatto il punto delle 24 ore ideali.
Lo studio sulla giornata ideale
Gli scienziati hanno provato a calcolare quanto tempo bisognerebbe trascorrere ogni giorno da seduti, in piedi, a fare movimento leggero, moderato o intenso, a dormire. Per farlo hanno coinvolto un campione di 2 mila volontari adulti, che per una settimana hanno indossato una serie di sensori che memorizzassero le loro attività quotidiane. All’inizio del test, ogni soggetto è stato sottoposto alla misurazione della circonferenza addominale, della glicemia e della sensibilità all’insulina.
I risultati
È emerso che, se si vuole tutelare la propria salute dal rischio cardiovascolare e di diabete, bisognerebbe dormite 8,3 ore; praticare per 2,2 ore un’attività fisica leggera e per altrettante un’attività più intensa, oltre a trascorrere non più di 6 ore seduti e altre 5,2 in piedi. Gli scienziati hanno stimato quali attività comportassero le minori associazioni con il rischio di malattie cardiovascolari e i livelli alti di zuccheri nel sangue e hanno creato diversi mix di attività, selezionando quelli a rischio minore.
Dividere il tempo
Nella realtà quotidiana nessuno può calcolare esattamente come suddividere le ore della giornata, ma da questo studio può orientarsi su una traccia di cosa sarebbe più salutare fare.
Impegnarsi, ad esempio, a interrompere ogni tanto il tempo trascorso alla scrivania potrebbe essere un inizio: intervallare le ore trascorse seduti con una camminata anche breve permette di compiere comunque un minimo di attività fisica, seppure lieve, migliorando il metabolismo, soprattutto dopo i pasti.
Compiere più di 100 passi al minuto, ossia camminare a ritmo sostenuto, fa parte delle attività moderate e non è impossibile da mettere in atto: anche raggiungendo un negozio del quartiere, oppure accompagnando figli o nipoti a scuola a piedi, se il tragitto lo consente.
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