Preoccupazione e fiducia, paura e coraggio. Queste le parole più ricorrenti dal mondo della 50&Più raccolte dal sondaggio al quale hanno partecipato i presidenti delle sedi provinciali dell’Associazione dall’11 al 17 marzo.
Quello che è emerso rispecchia lo stato d’animo di chi non si arrende, in attesa che l’emergenza passi, consapevoli che la soluzione è nel rispetto delle regole. Per rispettarle, però, è necessario essere informati sui provvedimenti adottati dal Governo e sulle misure di contenimento del Coronavirus.
Quanto lo sono i soci 50&Più? A detta dei presidenti provinciali, 1 su 3 è molto informato (31,4%) mentre il restante (65,7%), lo è abbastanza. Riguardo alle misure adottate, la stragrande maggioranza le ritiene sufficienti (72,9%), ma il 27,1% non è d’accordo, giudicandole insufficienti.
La popolazione più avanti con gli anni, in particolare con patologie pregresse, è risultata più vulnerabile al coronavirus. La comunicazione quotidiana sui dati numerici può aver urtato la sensibilità degli over 65.
L’effetto, invece, è stato positivo per il 67,1% che si è sentito tutelato, il 15,7% si è allarmato e l’8,6% discriminato. Si resta a casa e la Tv è il mezzo di informazione più gettonato con il 98,6% delle preferenze, Internet (74,3%), i quotidiani nazionali e locali (54,3%), i social web (51,4%).
Il cambiamento delle abitudini quotidiane quale impatto ha avuto? Positivo e propositivo per il 35,7%, che vede questo tempo come l’occasione per riflettere e dedicarsi a cose prima trascurate; è, invece, un tempo che crea disagio per il 30%, a causa della mancanza dei consueti momenti di aggregazione, mentre è un’opportunità per “vivere le relazioni famigliari” per il 14,3%.
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