Il 21 giugno, solstizio d’estate, in tutto il mondo si festeggia la Giornata Internazionale dello Yoga. Istituita dal primo ministro indiano Narendra Modi e avallata nel 2014 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’iniziativa vuole promuovere il benessere psicofisico dei cittadini.
Ma cosa è lo yoga e perché è diventato così popolare? Difficile dare una risposta. Yoga è soprattutto una ricerca sul Sé compiuta tramite il veicolo multidimensionale nei suoi tre aggregati. Corpo, mente ed energia, quindi, si fondo per aiutare l’essere umano a vivere in modo consapevole. È una delle sei visioni filosofiche indiane sull’origine dei mondi, anche se in occidente è praticata come uno sport. Gli antichi testi indicano vari tipi di yoga – azione, meditazione, discriminazione, devozione – ma ogni corrente filosofico-pratica nasce dal medesimo bisogno di rispondere a precisi quesiti esistenziali. Perché siamo qui? Come agisce la legge di causa-effetto (karma)? Perché viviamo nell’illusione di nascere e morire? Come possiamo ricontattare la nostra natura spirituale eterna?
Giornata Internazionale dello Yoga, disciplina del benessere
Le vie dello yoga agiscono su tecniche di respirazione e mantenimento della postura che prevedono l’espansione dell’energia vitale e il nutrimento dei canali energetici per la purificazione di corpo e mente. Ma yoga è prima di tutto rispetto di regole morali e comportamentali, che spingono l’uomo sulla via dell’evoluzione. Vivere nello yoga implica quindi una progressiva disidentificazione dalla materia e l’acquisizione di nuove consapevolezze, che ci autorizzano a dire che non siamo solo un corpo che temporaneamente ospita l’anima: noi siamo lo spirito che abita il corpo.
Patanjali, autore degli Yoga Sutra, scrive: “Yoga è la cessazione della fluttuazione delle onde mentali”. Affrancarsi dall’affezione morbosa dei pensieri che condizionano la nostra vita è il target di una disciplina millenaria. L’obiettivo è la liberazione tramite precise tecniche che agiscono sul corpo (trofismo dei tessuti), sull’energia (modificazione del ph sanguigno), e sulla mente (riequilibro ormonale). Tutto in un’unica seduta.
Connettere mente e cuore per festeggiare la Giornata Internazionale dello Yoga
Oggi il classico hatha yoga viene reinterpretato e aggiornato in nuove varianti accessibili ai più, ma non sempre valide per tutti. Il fisico scolpito dello yogi è diventato l’alfa e l’omega di una disciplina che ci fu donata 5000 anni fa per raggiungere l’illuminazione: non per esaltare il corpo, quindi ma per trascenderlo. Con buona pace di Paramahansa Yogananda – autore di Autobiografia di uno Yogi – che dice: “Non sono stato mandato in Occidente da Cristo e dai grandi maestri dell’India per dogmatizzarvi con una nuova teologia ma per insegnarvi la scienza del Kriya Yoga affinché possiate imparare a comunicare direttamente con Dio”. Ergo, che si scelga l’ashtanga o il kundalini poco importa. Alla fine, tutti i sentieri puntano all’unione col divino. Pertanto, chi vorrà festeggiare la Giornata dello Yoga si ricordi di farlo connettendo la mente al cuore, e dopo aver srotolato il tappetino scivoli in una pratica di respiro e consapevolezza del Sé che doni autentica gioia di vivere. Namasté.
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