Secondo uno studio cinese, solitudine e isolamento sociale sono dannosi per la salute. Dai dati, infatti, sembra che le relazioni sociali abbiano un impatto positivo, mentre l’isolamento è associato a un più alto tasso di mortalità.
Una ricerca cinese sulla rivista Nature Human Behaviour ha messo insieme i dati provenienti da 90 studi prospettici. Una mole che nell’insieme raccoglie informazioni su oltre due milioni di individui.
Il campione
I soggetti esaminati risiedono per il 90% in paesi sviluppati e per la maggior parte si tratta di over 50, alcuni dei quali con patologie. Per ognuno è stato seguito per un tempo variabile da 2 a 24 anni, tenendo conto delle abitudini come consumo di alcol, fumo e di variabili come il sesso e l’indice di massa corporea. Solo in alcuni di questi studi sono stati considerati anche altri fattori “confondenti” come diabete, livello di attività fisica, educazione, ipertensione, stati depressivi. Mettendo insieme le informazioni di tutte queste ricerche è risultato che solitudine e isolamento sociale sono associabili a un aumentato rischio di morte. E, in particolare, l’isolamento si associa anche ad un aumentato rischio di morte per malattie cardiovascolari.
I danni della solitudine
Ne consegue che la riduzione delle relazioni sociali danneggia la salute in molti modi. La prima causa è legata alla minor possibilità di ricevere assistenza in caso di bisogno. Poi subentra una maggiore incidenza di comportamenti dannosi come l’abitudine al fumo, la cattiva alimentazione, la scarsa cura di sé anche rispetto all’adesione a screening o alle terapie. Inoltre, l’isolamento modifica in peggio il funzionamento del sistema immunitario. Secondo quanto rilevato dagli studiosi, la solitudine prolungata può portare all’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, alterando il profilo ormonale del soggetto e aumentando la produzione di cortisolo con effetti sul metabolismo e il sistema cardiovascolare.
“Sono necessarie strategie per affrontare questo problema di salute pubblica come aumentare la consapevolezza sugli effetti negativi per la salute dell’isolamento sociale e della solitudine tra gli operatori sanitari e il pubblico in generale”, hanno spiegato gli autori della ricerca. “È inoltre fondamentale sviluppare interventi basati su tecnologie innovative che mobilitino risorse dai membri della famiglia e dalle reti della comunità per affrontare isolamento sociale e solitudine, perché ne va della salute di tutti.”
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