Si parla spesso di crescita zero in Italia, un costante allarme rosso che, a causa delle nascite in calo, mette in dubbio il futuro demografico del nostro Paese. Fare meno figli però non significa solo meno famiglie. Per molti senior vuol dire l’opportunità mancata di essere genitori “in seconda”, finalmente “nonni”. Significa non poter sfruttare quell’esperienza unica accumulatasi in vita nell’educare i propri figli.
La storia di Sofia, appena nata ma già con nove nonni
Forse è per questo che potrebbe colpirci ancora di più quanto accaduto pochi giorni fa in Sardegna. A Carbonia per la precisione. Qui infatti è venuta al mondo Sofia. Capelli corvini, occhi orientati sul turchese, Sofia non è solo la gioia dei suoi genitori, ma vanta un primato: è tra le bimbe che hanno più nonni. Sono nove in totale tra nonni semplici, bis, tris, diretti ed acquisiti.
Cinque generazioni a confronto, una famiglia numerosa pronta a riempire la piccola di amore, per la felicità di mamma Annalisa e papà Marcello. Ventitré anni lei, ventisei lui, tra di loro l’amore è scoppiato quando erano adolescenti. Ma non è stata una cotta passeggera. Col passare degli anni, i due sono cresciuti e il loro rapporto si è consolidato. Così nel 2018 hanno preso la decisione di metter su famiglia. Non si sono fatti spaventare dalle difficoltà e dalle incognite: ed è nata Sofia.
Annalisa è una giovane donna. La sua potrebbe sembrare una scelta inusuale, invece è stata fortemente voluta: «Al corso preparto hanno tutte l’età di mia mamma – ha dichiarato in una recente intervista apparsa sul Corriere -. Io non voglio aspettare ad avere 30 anni, voglio godermeli i figli». E l’esempio delle sue parole lo ha avuto anche in famiglia: Fabienne, la madre di Annalisa, è diventata genitore ad appena 23 anni. Ancor prima sua nonna Giuletta, madre a 19. Oggi, con le sue 65 primavere, può vantare il titolo di bisnonna. E per non parlare delle due trisavole: Mirella e Delia, 86 anni la prima, 94 la seconda.
Lo spopolamento dei piccoli centri
Carbonia, come tanti altri Comuni italiani, soffre di uno spopolamento lento ma progressivo. La mancanza di prospettive infatti porta i giovani ad emigrare e, di conseguenza, nascono meno bambini. I centri storici si svuotano. È per questo che la nascita di Sofia ha portato una ventata di positività. Ma non è un caso raro. Anche a Morterone, il borgo più piccolo d’Italia, nelle Prealpi Lombarde, a metà luglio si è festeggiata per giorni la nascita di Denis, il residente numero ventinove. Non accadeva dal 2012.
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