Il turismo, tra i settori più rilevanti del sistema produttivo italiano, attraversa una rivoluzione guidata dai social media e dal social selling
Il social selling è la causa della trasformazione del turismo italiano, un settore economico che contribuisce a quasi il 4% del PIL con circa 1,7 milioni di persone, scosso dalle conseguenze legate all’evoluzione tecnologica e ai cambiamenti socioculturali. Al centro del cambiamento ci sono i social media, che ridisegnano il modo in cui i viaggiatori pianificano, vivono e condividono le loro esperienze. In tal modo influenzano il comportamento e la comunicazione degli operatori turistici.
Pianificare i viaggi nell’era del digitale
Secondo un recente studio, il 47% dei viaggiatori si affida ancora a amici e familiari per la scelta delle mete, e il 61% della Generazione Z e dei Millennials (18-45 anni) è influenzato dai contenuti pubblicati sui social media. L’89% degli intervistati vorrebbe scoprire destinazioni inedite, il 79% dei Millennials e Gen-Z, invece, aspira a vivere una giornata tipica nella vita locale, mentre il 68% è entusiasta di esplorare luoghi meno noti prima che diventino popolari. Dunque i social media non sono più solo piattaforme di condivisione, ma veri e motori decisionali, che orientano le scelte dei viaggiatori verso destinazioni coinvolgenti e condivisibili online.
Il ruolo degli influencer
Innanzitutto, sono più necessari intermediari o pacchetti vacanza preconfezionati: i viaggiatori sono sempre più indipendenti e capaci di creare e condividere contenuti, scambiarsi recensioni e informazioni e, soprattutto, selezionare online le strutture che rispondano meglio alle loro esigenze. Lo dimostra l’hashtag #travel con oltre 750 mln di post su Instagram e quasi 50 mln su TikTok. In questo contesto, gli influencer giocano un ruolo sempre più cruciale nella scelta delle destinazioni di viaggio. I turisti cercano infatti ispirazione e consigli consultando i loro profili social. Di conseguenza, la scelta finale della destinazione si correla spesso più alla popolarità sui social media che alla notorietà storico-culturale del luogo.
Un nuovo approccio anche per gli operatori turistici
Di fronte a questi cambiamenti, la comunicazione degli operatori turistici deve necessariamente evolversi. Le strutture ricettive devono adottare una presenza attiva e dinamica sui social media, utilizzando queste piattaforme non solo per promuovere i propri servizi, ma anche per interagire direttamente con i potenziali ospiti. La trasparenza e la visibilità di una struttura sono diventate essenziali per attrarre e mantenere i clienti. Inoltre, la gestione delle recensioni e delle interazioni online è cruciale per costruire una reputazione positiva e credibile.
Il ruolo del social selling
In questo scenario, si inserisce il concetto di social selling, che sta ridefinendo le strategie di marketing nel settore turistico. Esso non si limita alla semplice promozione di destinazioni o strutture, ma si fonda sull’interazione diretta e continua con i potenziali viaggiatori attraverso i social. Gli operatori turistici consapevoli possono creare una connessione più profonda e autentica con i loro clienti, personalizzando l’offerta in base alle esigenze e ai desideri individuali. Grazie ai social media, i turisti non sono più semplici consumatori passivi, ma diventano parte attiva del processo di vendita, influenzando e co-creando la propria esperienza di viaggio.
Il futuro del turismo
Ecco perché si può dire che il futuro del turismo è sempre più legato alla capacità di coniugare esperienze uniche e memorabili con la possibilità di condividerle sui social media. Le strutture che riescono a integrare queste due esigenze, offrendo esperienze autentiche ma allo stesso tempo “condivisibili”, saranno quelle che prospereranno in un mercato sempre più competitivo e guidato dalle dinamiche sociali. Comprendere e sfruttare appieno il potenziale del social selling sarà fondamentale per qualsiasi operatore turistico che voglia rimanere rilevante e competitivo nel panorama attuale.
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