In base ai dati diffusi dalla società svizzera IQAir, il capoluogo lombardo è tra le metropoli più inquinate al mondo. Traffico, riscaldamento, agricoltura e zootecnia sono i problemi da affrontare con urgenza.
Stanno facendo molto discutere, i dati diffusi dalla società svizzera IQAir, che pongono Milano al terzo posto tra le metropoli più inquinate del mondo a causa del persistente smog. L’analisi si basa su un indice americano di rilevamento dell’inquinamento, l’Aqi (Air Quality Index), che raggruppa i valori dei vari inquinanti (particolato fine, PM2.5 e PM10, biossidi di azoto e zolfo, ozono e monossido di carbonio) misurati dalle centraline nelle città. C’è chi dubita della metodologia e dell’affidabilità della rilevazione. Alcuni gridano alla “fake news”.
Comunque lo smog c’è e l’aria è cattiva
A prescindere dal piazzamento in classifica di Milano per via dello smog, tuttavia, quel che è certo è che la qualità dell’aria nelle città italiane non è buona: lo ha ribadito, ultimamente, anche il rapporto di Legambiente, di cui pure ci siamo occupati recentemente. Ora, i dati svizzeri sullo smog a Milano, a prescindere dalla loro affidabilità, sono certamente un valido spunto di riflessione e, soprattutto, di azione. Per questo, a partire dall’allarme diffuso da IQAir, WWF propone di analizzare “ciò che non si è fatto in passato e ciò che andrebbe fatto ora, con la massima urgenza”. Perché il clima – su questo non c’è dubbio né discussione possibile – richiede la massima attenzione.
Sotto accusa i combustibili fossili per il WWF
Sotto accusa, per il WWF, ci sono innanzitutto i combustibili fossili. “Bisogna cambiare stili di vita, nei trasporti, nei riscaldamenti, in agricoltura – fa notare il WWF -. E dobbiamo cominciare da subito, in modo radicale”. Nel caso della Pianura Padana, lo smog è indubbiamente favorito dalla “conformazione, ovvero dalle condizioni orografiche e meteoclimatiche. Ma questo non può costituire un alibi”, chiarisce WWF.
Occorre quindi prendere in mano la situazione, consapevoli che la salute di tutti – specialmente dei più fragili e degli anziani – è a rischio. “Non sono certo i dati del recente rilevamento svizzero a confermare la pessima qualità dell’aria – precisa WWF – ma decenni di studi di analisi dell’aria di Arpa, con innumerevoli superamenti dei limiti per PM10, PM2.5 e ossido d’azoto, per settimane intere e per decine di giorni all’anno con conseguenze sanitarie gravissime”.
Di qui l’appello dell’organizzazione ambientalista ad “avviare finalmente una seria transizione ecologica ed energetica. Tenendo conto delle molteplici evidenze scientifiche, dobbiamo mettere al primo posto la salute dell’ambiente e delle persone, che sono profondamente correlate”.
“Vietato respirare”
Intanto, le associazioni ambientaliste hanno annunciato un’iniziativa pubblica a Milano, per domani 2 marzo: “Vietato respirare” è il titolo della manifestazione, che si svolgerà a largo Cairoli a partire dalle 15.00. Ad organizzarla, un gruppo di comitati e associazioni ambientaliste. “A gennaio e febbraio del 2024, gli sforamenti di polveri sottili a Milano ed in tutta la Regione sono perdurati per svariate settimane – hanno scritto i promotori -. Malgrado la pericolosità di questi fatti, le istituzioni nazionali e locali non hanno preso alcun provvedimento incisivo a riguardo. Urge un drastico cambio di rotta che parta da una presa di coscienza della ormai letale crisi climatica e ambientale con interventi risolutivi a tutela della salute delle persone”.
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