Sempre più persone in Italia scelgono elettrodomestici intelligenti e sistemi di domotica per le proprie case, anche per controllare i consumi.
Da una ricerca promossa dall’Osservatorio Internet of Things della School of management del Politecnico di Milano è emerso che il mercato italiano della “smart home” è stato il primo in Europa per tasso di crescita annuale. Nel 2022, infatti, è aumentato del 18% rispetto al 2021, raggiungendo i 770 milioni di euro. Ma la consapevolezza che ci sia una relazione fra risparmio energetico e domotica è ancora scarsa. Per risparmiare gli italiani dichiarano di adottare comportamenti virtuosi (81%) e di acquistare dispositivi ed elettrodomestici a basso consumo (42%). Mentre solo il 17% utilizza oggetti smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale e l’11% gestisce il riscaldamento/raffreddamento tramite un’applicazione. Coloro che hanno installato sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili sono solo il 4%.
L’Osservatorio Smart Home
Il portale Trovaprezzi.it ha analizzato le preferenze degli italiani in fatto di domotica attraverso le 100 tipologie di ricerche più comunemente effettuate online. Si tratta di interruttori e sistemi di videosorveglianza wifi, lavatrici intelligenti, climatizzatori, caldaie a condensazione, robot aspirapolvere. Ne è emerso che almeno 860 mila persone hanno cercato informazioni online fra il mese di gennaio del 2022 e il mese di marzo del 2023. Tra i prodotti preferiti, oltre a quelli legati alla sicurezza come antifurti, serramenti e sistemi di videosorveglianza, ci sono i climatizzatori, seguiti dalle lavatrici intelligenti e dalle smart tv. Le soluzioni legate alla gestione del riscaldamento e dell’illuminazione, come termostati, lampadine connesse, interruttori intelligenti, restano invece poco diffusi.
La domotica assistenziale
Le possibilità che offre la domotica riguardano anche soluzioni di aiuto alla disabilità e agli anziani, perché chi abita in una casa “intelligente” può semplificare la gestione di tanti dispositivi e migliorare la sua qualità di vita. Non a caso si parla di domotica assistenziale per l’autonomia e per la sicurezza pensate affinché l’utente possa interagire con l’ambiente in cui vive, anche in presenza di difficoltà motorie. Sistemi pensati perché si possa anche attivare un controllo da remoto qualora la persona non abbia dimestichezza con la tecnologia e presenti disabilità cognitive.
Dispositivi intelligenti per tutti
Se il ruolo della domotica è quello di automatizzare le funzionalità degli impianti domestici con l’obiettivo di rendere la casa più confortevole e sicura, per chi ha difficoltà motorie può essere fondamentale per aumentare l’indipendenza. Attraverso un dispositivo portatile come uno smartphone o un tablet, ad esempio, può essere visualizzato un pannello di controllo che consente di monitorare tutti gli impianti collegati e comandarli con un tocco (alzare o abbassare le tapparelle, accendere o spegnere le luci, controllare l’impianto di videosorveglianza).
Esistono anche degli speciali telecomandi progettati per essere usati da persone con varie forme di disabilità anche gravi. Si va da quelli con tasti molto grandi, retroilluminati e personalizzabili, fino a quelli azionabili con i movimenti della testa o delle palpebre, che funzionano a scansioni, oppure quelli a input vocale.
© Riproduzione riservata