Cibo di qualità, ma per tutti: soprattutto, per chi fa più fatica a procurarsi pranzi e cene. Ha inaugurato venerdì 15 dicembre a Roma, a pochi passi dalla stazione Termini, lo “Slow Social Market”
Slow come “Slow Food”, marchio di garanzia del cibo genuino e di qualità, che è tra i promotori, insieme all’associazione Nonna Roma, di questa iniziativa. Social perché è un emporio solidale, che si pone l’obiettivo ambizioso di mettere in campo pratiche alimentari sostenibili e di contrastare le diseguaglianze economiche e sociali. Collocato nel cuore dell’Esquilino, finanziato dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese e dal Municipio Roma I, che fornisce i locali, Slow Social Market vuole essere una risposta concreta alla vulnerabilità economica e sociale di centinaia di famiglie della zona, offrendo cibo buono, sano e sostenibile.
“Il locale che ospita il social market è stato confiscato alla criminalità organizzata e abbiamo scelto di intitolarlo a Jerry Essan Masslo, vittima innocente delle mafie, grazie alla collaborazione con Libera Roma – spiegano i promotori -. L’intitolazione del bene a Masslo, rifugiato politico sudafricano che si batteva contro razzismo e schiavitù del caporalato, è solo il primo passo di un percorso di memoria e impegno contro le mafie che faremo tramite questo spazio. Oggi insieme iniziamo un nuovo percorso nella lotta contro la povertà e ogni forma di ingiustizia”.
Slow Social Market, un emporio contro la vulnerabilità
Tra gli scaffali dell’emporio potranno fare la spesa le persone e le famiglie in difficoltà economica segnalate dal servizio sociale municipale, attraverso un sistema di assegnazione mensile di punti-spesa commisurati al bisogno. Un passo avanti significativo, rispetto alla distribuzione dei pacchi alimentari, visto che così si assicura la possibilità di scelta sulla base delle personali esigenze e preferenze alimentari, tutelando la dignità delle persone coinvolte.
Il progetto, unico nel suo genere, coinvolge un’estesa rete di realtà territoriali e donatori, da filiere eque e solidali, anche grazie al sostegno di Polèis – Polo Civico Esquilino, un ecosistema collaborativo che aggrega molte associazioni e organizzazioni del quartiere.
Una realtà per creare relazioni e contrastare la povertà
“Con l’inaugurazione di Slow Social Market, rispondiamo concretamente alla vulnerabilità economica e sociale che affligge molte famiglie nella zona – ha spiegato Alberto Campailla, presidente di ‘Nonna Roma’- ‘Slow Social Market’ è una risposta tangibile a un’urgente necessità di molte famiglie che lottano per mettere insieme il pranzo con la cena. Basato sull’esperienza dei Social Market a viale Palmiro Togliatti, San Lorenzo e Bastogi, questo progetto non solo contrasta la povertà ma, puntando all’autodeterminazione delle persone assistite, crea relazioni e comunità. La sua apertura, a due passi da Termini, e in sinergia con le altre realtà, è di immenso valore per promuovere il diritto di tutti a un cibo buono, sano e sostenibile, contribuendo così alla giustizia sociale in un bene confiscato alle mafie”.
Con lo Slow Social Market, “vogliamo restituire dignità alle persone che sono in difficoltà e lo facciamo in due modi: affermando sia il diritto a scegliere il proprio cibo sia il diritto al piacere e al desiderio – ha aggiunto Barbara Bonomi di ‘Slow Food Roma’ -. Insieme a questo, abbiamo l’ambizione di condividere con chi frequenterà l’Emporio la consapevolezza che scegliendo un cibo buono e sano, prodotto secondo criteri sostenibili, si tutela il proprio benessere, ma contemporaneamente il benessere del Pianeta e degli ecosistemi. Questo spazio contribuirà a costruire una comunità di persone più consapevoli, più attive e in ultima istanza più felici”.
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