Serafino Siviero.
Ex commerciante ora in pensione ha cominciato a scrivere da autodidatta. Partecipa al Concorso 50&Più da alcuni anni. Vive a Vercelli.
Sento di essere rondine e volo nel limpido com’era.
Vesto ancora l’abito dell’innamorato, ormai ingiallito.
La tua giovialità, emana il calore di un Anima sincera.
Spontaneo l’incontro dei sentimenti dal fato assopito.
Sulle tue labbra rosate il profumo dell’erba appena falciata.
Quasi un invito a sdraiarmi, per essere imbevuto d’essenza.
L’umidità che penetra nelle ossa, non la sento, si è addormentata.
Ricordo il sole sfiorare il tuo viso; rifletteva la tua innocenza.
I nostri occhi che ora si incontrano, come allora, poetano.
Volano tra le pieghe recondite del tempo, e si parlano.
Abbracciamo la totalità dell’avvincimento; un tutt’uno strano.
Due cuori, che attratti dai sentimenti, si ritrovano .
Spontaneo, rincontrarci nel fiume dell’amore sempre sintonizzato.
Rivivere, accentua la delusione del perduto innocente.
Il ragionato di adesso, fa riaffiorare l’incompiuto del passato.
Ricordi di evviva, dopo una lunga corsa, in un finale avvincente.
Ci lasciamo cullare, dove il tempo vorrà portarci, in silenzio.
L’abbraccio sigilla il nostro essere primavera; sempre ardente.
Nell’abbandono, vorrei accarezzare il tuo seno, come un tempo.
Mentre sigilli le mie divagazioni con un bacio come marchio fondente.