Nel nostro Paese, durante il primo lockdown, si è registrato l’ennesimo triste primato: da marzo ad aprile 2020, infatti, il 50% del totale degli omicidi ha riguardato casi di femminicidio. Nel primo semestre 2019 erano stati il 35% del totale, il 45% invece nel primo semestre 2020. Sono numeri che fanno riflettere, perché testimoniano un trend allarmante, in continua crescita. Non è un caso che, il Parlamento italiano, nel 2016, abbia dovuto approvare una legge sul Femminicidio.
Le donne sono sempre più vittime di violenza. E lo sono state soprattutto nell’ultimo anno, quando la pandemia le ha costrette in casa 24 ore al giorno, insieme a compagni o mariti troppo spesso violenti.
Ma non capita soltanto alle giovani di essere vittime di abusi. Non si tratta soltanto di ventenni e quarantenni. Eppure è difficile trovare dati che riguardino le ultra-settantenni. Anche l’Istat, del resto considera la fascia di età fino ai 70 anni, oltrepassati i quali si parla, genericamente, di “abuso sugli anziani” (ce ne siamo occupati qui).
Sarebbe sbagliato spegnere i riflettori. Sarebbe deleterio soffermarsi sulle categorie e sulle definizioni. Ecco perché, riteniamo importante dare voce ad una lodevole iniziativa che, partita dal Canada, sta iniziando a diffondersi anche nel nostro Paese, senza fare alcun tipo di distinzione di età.
SignalForHelp, un segnale universale di aiuto
È difficile lanciare una richiesta di aiuto durante una convivenza forzata. È complicato nascondere qualcosa al proprio aguzzino, figuriamoci attivare i soccorsi per essere aiutati. Un modo però c’è: si tratta di un gesto che è stato inventato e codificato in Canada, e che la Canadian Women’s Foundation sta cercando di diffondere in tutto il mondo, grazie alla diffusione dell’hashtag #SignalForHelp.
Bisogna mettere il palmo della mano davanti a sé, in modo che sia bene visibile a chi ci sta di fronte (magari durante una videochiamata), piegare il pollice all’interno e poi chiudere le dita come si trattasse di fare “ciao”. Proprio come si vede nell’immagine a sinistra. A questo punto, chi vede il segnale, deve subito avvisare il centro antiviolenza, contattando il numero 1522 oppure le Forze dell’Ordine. È un modo silenzioso e discreto di chiedere aiuto. E speriamo che questo “Universal hand signal” possa iniziare a fare la differenza.
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