“Sicuri di essere al sicuro”, quattro cortometraggi per informare e sensibilizzare contro le truffe alle anziani. Finanziata dal Ministero dell’Interno, è partita la campagna del Comune di Pesaro.
Il messaggio è quello di non vergognarsi e di denunciare. Perché può capitare proprio a tutti. Si chiama “Sicuri di essere al sicuro” ed è la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione contro le truffe agli anziani, ideata e promossa dall’amministrazione comunale di Pesaro. Un progetto che ha visto il Comune di Pesaro tra i 50 aggiudicatari dell’apposito bando del Ministero dell’Interno, che ha portato un finanziamento di 36.800 euro. L’iniziativa prevede la realizzazione di quattro cortometraggi, oltre a depliant e manifesti.
Gli episodi di “Sicuri di essere sicuro”
“Se è capitato anche a te, non ti devi vergognare. Tieni in mente, che chi si deve vergognare, sono i ladri”. Recita in dialetto l’attore Carlo Pagnini, protagonista insieme a Franco Ferri e Daniele Borghi, del primo episodio della serie diretta da Francesco Agostini.
L’episodio – in dialetto pesarese, con sottotitoli in italiano – ha per tema gli “estranei in casa”. Il primo di una serie di quattro video, che verranno proiettati nei quartieri e a Monteciccardo, nonché trasmessi da alcuni media. Il trabocchetto è dei più semplici, e per questo, dei più insidiosi. Un corriere recapita un pacco al malcapitato, chiedendo 50 euro per la consegna. Destinatario del pacco è il figlio di lui, che altrimenti dovrà andare al deposito, che è molto lontano, per ritirare. Ed ecco che il padre cade nella trappola.
Questa truffa la vediamo raccontata giorni dopo all’amico sulla panchina di fronte ai Musei Civici (e uno scorcio più ampio della città, certo vi sarebbe piaciuto). Sentito il resoconto, anche l’amico gli riferisce di esser stato lui stesso vittima, addirittura di un’intrusione in casa. Plaude il veloce intervento delle forze dell’ordine. Gli elenca i trucchetti del malfattori: spacciarsi per corrieri, assicuratori, operatori sanitari. E lo convince a non vergognarsi e a denunciare.
Le truffe nel quotidiano
Truffe legate al consumo, per acquistare un bene oppure usufruire di un servizio, sono tra quelle più diffuse, sia in strada che in ambito domestico. Truffe spesso contrattuali, che portano appunto alla sottoscrizione di un vincolo, ad esempio per finanziamenti o assicurazioni. E poi il furto di identità, la diffusione di pubblicità ingannevoli, la contraffazione della merce. Le stesse truffe che avvengono su internet.
“Attraverso uno storytelling basato sul quotidiano saranno ricreati gli ambienti e le situazioni maggiormente diffuse del fenomeno. Per portare in risalto le peculiarità di momenti e le circostanze in cui il rischio di truffa è elevato, ambientate in luoghi riconoscibili del territorio. L’obiettivo è offrire un concreto sostegno agli anziani garantendo loro la massima informazione direttamente a casa propria. Per promuovere la sicurezza consapevole negli ambienti, pubblici e privati, frequentati dagli anziani”.
Questo ha dichiarato nell’illustrare il progetto l’assessore al Rigore del Comune di Pesaro, Riccardo Pozzi, ricordando come le truffe, oltre al danno economico, causino anche un danno psicologico.
Nessuna vergogna, può accadere a tutti
L’importante è denunciare. Così sottolineano dal Comune di Pesaro, che ha voluto promuovere l’iniziativa come sostegno concreto “ai più fragili”, ricordando come fatti del genere possano accadere a tutti. Ciò su cui giustamente pone l’accento l’amministrazione è infatti anche lo stigma provato da coloro che subiscono raggiri. Il senso di amaro e di disfatta che lascia la vittima talmente avvilita, da non rivolgersi alle forze dell’ordine per trovar giustizia.
“La prima reazione delle vittime dei raggiri solitamente è quella di vergogna – spiega infatti l’assessora alla Solidarietà, Sara Mengucci – C’è un risvolto psicosociale molto forte negli anziani per non essere stati troppo prudenti. In alcuni casi un senso di umiliazione e di colpa per essere stati vittima di raggiri. Per questo occorre sensibilizzare e informare: può accadere a tutti. L’importante è denunciare, perché è un fenomeno trasversale che può colpire davvero tutti”.
Conferma che proviene anche dalla comandante della Polizia Locale di Pesaro, Francesca Muzzini: “Quel che conta è che arrivi il messaggio che ci si può e si deve rivolgersi alle forze di polizia per denunciare, senza vergognarsi di essere stati tratti in inganno. Può succedere a tutti. L’importante è condividere con persone di fiducia, quanto accaduto e contribuire a individuare così gli autori della truffa”.
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