“Si possono rivedere gli amici e i parenti dopo aver fatto il vaccino?” Il tabù sta per essere infranto: la domanda che per un anno intero è stata censurata a causa della pandemia, torna lecita. Almeno negli Stati Uniti, almeno per un certo gruppo di persone.
Le nuove linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’organismo americano di controllo della sanità pubblica, danno infatti il via libera a piccoli raduni privati tra persone che hanno ricevuto la doppia dose del vaccino anti-Covid. Certo, a dirla tutta, non si tratta di vere e proprie feste, ma più di cene con qualche amico.
Chi l’ha detto che non è un Paese per “vecchi”?
Gli incontri, infatti, possono avvenire dopo due settimane dalla seconda dose, il tempo necessario per sviluppare gli anticorpi, senza mascherina e senza rispettare il distanziamento fisico. I primi ad assaporare il ritorno alla normalità sono quindi gli over 70, la fascia d’età più vaccinata negli USA.
Gli Stati Uniti diventano così, forse per la prima volta in tutta la loro storia, un Paese per “vecchi”. Le persone totalmente immunizzate possono anche fare visita a chi non ha ancora fatto il vaccino, a meno che non si tratti di persone fragili. «Le probabilità di contagio in questi casi sono molto basse», dicono gli esperti dei CDC.
Il vaccino della discordia…intergenerazionale
Con grande invidia dei loro nipoti adolescenti, quindi, gli over 70 sperimentano quella vita mondana che per ora è preclusa a tutti gli altri. E in questo paradossale periodo di interregno, prima che l’età anagrafica dei vaccinati inizi ad abbassarsi, gli anziani faranno più aperitivi dei teenager. Per ora, infatti, circa il 38% degli americani over 65 ha ricevuto la doppia dose di vaccino in confronto al 16% della popolazione generale.
I giovani fanno fatica ad accettare questo scambio di ruoli: d’altronde sono loro quelli che escono con gli amici e fanno festa! I senior però sono convinti, al contrario, di essersi ampiamente meritati il “trattamento di favore” poiché più duramente colpiti dalla pandemia. E poi, il vero regalo che gli anziani hanno avuto grazie al vaccino non è tanto la possibilità di organizzare un aperitivo con gli amici, ma quella di poter abbracciare proprio i loro nipoti.
Le regole nel Regno Unito
Ma non tutti condividono le indicazioni del Centers for Disease Control and Prevention americano. In Inghilterra, ad esempio, dove le vaccinazioni procedono a ritmi da record le linee guida invitano alla prudenza. I britannici, infatti, hanno adottato la strategia di somministrare una sola dose al massimo numero di persone, fissando la seconda anche a distanza di 3 mesi. Il risultato vede così circa il 50% della popolazione adulta vaccinata, ma con una protezione minore.
«Il vaccino non può dare l’infezione da Covid-19 e un ciclo completo ridurrà le possibilità di ammalarsi gravemente», dicono gli esperti del governo in inglese. «Ma non sappiamo quanto ridurrà il rischio di trasmettere il virus. Quindi è importante continuare a seguire le attuali linee guida nazionali. Per proteggere sé stessi e le proprie famiglie, amici e colleghi. Dobbiamo continuare a praticare l’allontanamento sociale, indossare la mascherina, lavarsi le mani accuratamente e frequentemente e aprire le finestre per arieggiare».
E in Italia?
Nel nostro Paese non sono ancora state diffuse delle indicazioni ufficiali dalle autorità competenti. Ma sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si trova questa indicazione in risposta alle FAQ sui vaccini: «Una persona vaccinata con una o due dosi deve continuare a osservare tutte le misure di prevenzione quali il distanziamento fisico, l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani, poiché non è ancora noto se la vaccinazione sia efficace anche nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione e della sua trasmissione ad altre persone». Per i senior italiani vaccinati, insomma, non sembra ancora tempo di festa.
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