Conosco questa testata dal mio primo giorno di lavoro di trent’anni fa, quando, giovanissima, mi occupavo di un centro di documentazione che si impegnava per diffondere una cultura dell’anzianità attiva. Questa testata, i suoi articoli, non potevano certo mancare tra le fonti che dovevo analizzare ogni giorno. A quell’epoca solo poche riviste si occupavano in modo specifico di questo tema, negli anni ne è rimasta solo una, 50&Più.
Molti anni più tardi si è cominciato a parlare di invecchiamento in modo diffuso, si era infatti scoperto che gli anziani sono tanti, sono destinati ad aumentare, votano e sempre più spesso possono contare su un reddito che a molti giovani manca. Si è cominciato a parlare di silver economy. Ci si è resi conto che gli anziani, ben lungi dall’essere meri destinatari di assistenza, rappresentavano un target attento ed esigente che valeva la pena studiare e su cui conveniva investire. Insomma, l’anziano per molti e in molti contesti ha cominciato ad essere oggetto di interesse nel momento in cui è diventato un potenziale consumatore. Per 50&Più il percorso è iniziato diversamente e molto tempo prima.
Chi mi ha preceduto, nell’editoriale del mese scorso, ha ricordato a buon diritto tutti i successi e i passaggi fatti in questi anni, successi resi visibili mese dopo mese grazie alle pagine di questa testata. Di strada ne è stata fatta tanta e oggi è anche grazie all’impegno e alla costanza di 50&Più che possiamo contare su una diffusa consapevolezza rispetto al ruolo, alle capacità e all’importanza del mondo anziano nella società.
Mantenendo lo spirito che da oltre 40 anni guida questa rivista e il Sistema di cui è espressione, ricordare i successi raggiunti è di grande stimolo per guardare con fiducia al futuro e alle sfide che impone.
Oggi è il tempo di affermare, come in passato, il diritto di ognuno di vivere pienamente in ogni età della vita, per questo dobbiamo impegnarci sempre. Ma è anche il tempo di lavorare con passione e determinazione per costruire una società solidale, nella quale gli anziani possono giocare un ruolo cruciale. Per la loro esperienza, per le loro capacità, per le loro risorse economiche e di tempo, per i loro valori, per la possibilità di esprimere, in questa terza età della vita, una generosità e un’attenzione all’altro che, per alcuni, è stata forse sacrificata negli anni dedicati al lavoro e alla cura della famiglia. Oggi è tempo di vivere con un’attenzione sempre più vigile alla società tutta, perché nessuno resti indietro, perché nessuno rimanga escluso. E sono proprio i senior, oggi, a poter avere un ruolo trainante nella costruzione di una società sempre più accogliente e inclusiva.
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