Settembre è il mese della TV. La prima televisione elettronica, infatti, prendeva vita 94 anni fa. La ricordiamo con tre storici programmi che festeggiano l’anniversario proprio in questi giorni.
Per il guru della comunicazione Marshall Mc Luhan “Non può essere uno sfondo. Ci impegna. Ci assorbe”. E il filosofo Karl Popper ne parlava come di una “cattiva maestra”. Il 7 settembre 1927 nasceva a San Francisco la televisione elettronica, messa a punto dallo statunitense Philo Farnsworth.
Ne ha fatta da allora di strada l’erede del tubo catodico, inventato dal fisico tedesco Ferdinand Braun nel 1897. Plasma, cristalli liquidi LCD, LED. Anche chi le ha avute sottomano tutte, nella loro evoluzione, fatica a ricordarsele oramai. Ma le televisioni di una volta, così come alcune trasmissioni, rimangono iconiche.
Settembre: il mese della TV
Per rendere omaggio a questa grande (anche se non sempre bonaria) intrattenitrice, ne abbiamo individuate tre. Anch’esse festeggiano i natali proprio in questo mese, settembre. Il 6 settembre 1969, infatti, esordiva Pippi Calzelunghe. Il 24 settembre 1936 nasceva il papà del Muppet Show. Il 30 settembre 1960 era la volta degli Antenati. Ve li ricordate?
Pippi Calzelunghe, 6 settembre 1969
“Pippilotta Viktualia Rullgardina Succiamenta figlia del Capitano Efraim Calzelunghe, precedentemente terrore dei mari, adesso re dei negri”. Questo nome per intero è meno facile da ricordare di Pippi Calzelunghe e delle sue treccine di capelli rossi. La bambina protagonista del romanzo del 1945 della scrittrice svedese Astrid Lindgren e dell’omonima serie televisiva del 1969. Le sue avventure al fianco del suo cavallo bianco a pois neri, che lei chiama Zietto, e della sua scimmietta, il Signor Nilsson. La serie televisiva svedese prodotta da Sveriges Radio, andò in onda per la prima volta in Italia nel 1970 su RaiUno. Con l’allegra canzoncina della sigla: “Pippi, Pippi, Pippi che nome, fa un po’ ridere, ma voi riderete per quello che farò!”
Muppet Show, 24 settembre 1936
Muppet, ossia anche nel nome, un po’ marionette e un po’ pupazzi. Kermit la rana e Miss Piggy la maialina, il pollastro blu Gonzo e la gallina Camilla, Rowlf il cane pianista e tantissimi altri personaggi rimasti indimenticabili per molti. Pupazzi realizzati con materiali morbidi, capaci di muovere testa, bocca e braccia, mentre coloro che li muovono restano nascosti alla vista del pubblico. A dar loro vita nel 1955, il genio di Jim Henson, artista statunitense classe 1936, venuto a mancare nel 1990 a New York. Lui fu il più straordinario burattinaio innovatore della storia televisiva internazionale. In Italia, per la prima volta, arrivarono nel 1976.
Gli Antenati, 30 settembre 1960
“Yabba Dabba Doo!”. Oppure “Wilma, dammi la clava!”. Ci sono alcune espressioni memorabili pronunciate da Fred Flingstone, il protagonista della serie televisiva animata statunitense prodotta da Hanna-Barbera nel 1960. Con lui, la moglie Wilma e gli amici Barney Rubble con la moglie Betty. E poi Ciottolina, Bam Bam, Dino. Le bistecche di brontosauro e il bowling, le automobili in pietra da cui sbucano i loro piedoni con uccelli a fare da clacson e gli enormi brontosauri a fare da ascensori. Tutto è divertente, ambientato all’età della pietra. Trasmessa in America su ABC dal 30 settembre 1960 come “The Flingstones”, arrivò in Italia nel 1963 come “Gli Antenati”. Di gran successo, ebbe pure i suoi sequel, con le seconde generazioni dei protagonisti.
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