Nel nostro Paese, secondo l’Istat, oltre quattro adulti su dieci presentano un eccesso di peso. Ma con l’aumentare dell’età cresce la quota di persone in tale condizione. Il sovrappeso passa infatti dal 13,4% nella fascia 18-19 anni al 42,7% in quella 65-74 anni. L’obesità, sempre nelle stesse fasce di età, varia dal 4,4% al 15,9%.
L’obesità e il sovrappeso rappresentano problemi di salute crescente a livello globale, in grado di colpire persone di tutte le età, compresi gli anziani. Contrariamente a quanto si possa pensare, non è solo una condizione estetica. L’obesità è una vera e propria malattia che può avere gravi conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita degli anziani. A tal proposito i dati Istat 2023, appena rilasciati, non sono confortanti per la popolazione sia a livello generale che la fascia d’età senior.
Sette anziani su dieci tra i 65 e i 74 anni sono in sovrappeso
Nel 2023 le persone di 18 anni e più in condizione di eccesso di peso sono state il 46,3%. Tra queste il 34,6% in sovrappeso e l’11,8% in condizione di obesità. Il dato complessivo è rimasto stabile rispetto al 2022. Tuttavia, analizzando le due componenti (sovrappeso e obesità), nel 2023 si osserva un lieve incremento della proporzione di persone in condizione di obesità, specialmente tra gli uomini (che passano dal 12,2% al 13%). Una conferma della tendenza all’aumento di tale indicatore negli ultimi anni (10,3% nel 2013 contro l’11,8% del 2023).
Le differenze di genere a svantaggio degli uomini sono molto marcate nelle fasce di età centrali dai 35 ai 64 anni. Qui per l’eccesso di peso si registrano circa 20 punti percentuali in più (51,2% a 35-44 anni e 29,9% tra le loro coetanee), mentre si riducono a 10 punti percentuali dopo i 75 anni e tra i 18-34enni.
I livelli più elevati di eccesso di peso sono stati registrati nella classe d’età 65-74 anni. Qui 7 uomini su 10 erano in eccesso di peso, mentre le donne si riducevano a cinque su 10. Anche per l’obesità le prevalenze sono state più alte tra gli uomini, ma con differenze meno marcate, pari al massimo a 4 punti nell’età centrali. Il picco di prevalenza dell’obesità, sia per gli uomini che per le donne, è a 65-74 anni: 17% i primi e 14,9% le seconde. Dopo i 74 anni i tassi di obesità tra i generi puntano però ad allinearsi (13,7% contro 13,8%).
La quota di persone in sovrappeso tende a crescere tra gli anziani. Il sovrappeso passa dal 13,4% della fascia d’età 18-19 anni al 42,7% di quella 65-74 anni, mentre l’obesità, sempre nelle stesse fasce di età, varia dal 4,4% al 15,9%.
Chi ha studiato di più, fuma meno. Tranne nel caso degli over 65
I dati Istat 2023 ci dicono anche un’altra cosa: l’abitudine al fumo cambia in base all’età. Nella fascia 25-64 anni, infatti, la quota di fumatori cresce col diminuire del titolo di studio. Fumava il 17% di chi aveva la laurea o un titolo superiore e il 28,5% di chi aveva al massimo la licenza media. Accade il contrario tra la popolazione con 65 o più anni: le prevalenze si sono rivelate più alte tra chi possedeva titoli di studio più elevati (12,8% laurea o titolo di studio superiore contro 9,6% tra chi ha al massimo la licenza media).
Alcol e anziani istruiti: un consumo eccessivo
Per il consumo di alcol a rischio si osservano comportamenti diversificati non solo rispetto al titolo di studio posseduto e all’età, ma anche rispetto al tipo di consumo a rischio considerato. Tra la popolazione adulta di 25-64 anni, se si considerano le “ubriacature”, le quote più elevate riguardano chi possiede titoli di studio più alti (12,5% laurea o più contro 7,7% licenza media inferiore), mentre se si considera il consumo abituale eccedentario, i livelli più elevati si osservano tra chi possiede titoli di studio più bassi (6,7% tra chi ha la massimo la licenza media contro 3,7% tra chi ha almeno la laurea).
Tuttavia, tra la popolazione di 65 anni e più le prevalenze di consumo a rischio sono sempre più elevate tra chi possiede titoli di studio più alti.
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