Se chiederete chi e perché li ha attivati sul vostro smartphone, non avrete una risposta. Se proverete a risalire al momento in cui avete scelto di attivarli, non ricorderete quando è successo. L’unica “colpa” di cui potreste esservi macchiati (forse) consisterebbe nel casuale e indiretto sfioramento di un banner pubblicitario navigando sul web.
Lì per lì non ci avete fatto caso e, invece, qualche ora dopo ecco arrivare un sms che vi informa che sono stati attivati dei servizi a pagamento. Guardate il messaggio con una certa perplessità. Pensate: «Ma io non ho richiesto alcun servizio… Sarà il solito sms truffa…», sorridete, riponete lo smartphone in tasca e andate avanti. Una settimana dopo un altro sms “rinnova” i servizi a pagamento. Il dubbio comincia ad insinuarsi e, ad un primo controllo, nel credito a disposizione risulta mancare la cifra addebitata.
Questo è solo un esempio, ma quello dell’attivazione improvvisa di servizi a pagamento è probabilmente uno degli inconvenienti più antipatici in cui si possa incappare. Tralasciamo per un attimo il mistero dell’origine dell’attivazione, che spesso non viene svelato, a meno che non ci si prenda la briga di indagare fino in fondo. Al di là del fatto che ci si senta raggirati e che sia difficile venirne a capo, fino a qualche tempo fa era persino complesso disattivare il tutto in poco tempo.
Per arginare il Far West dei servizi a pagamento non richiesti, l’Autorità per la Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha introdotto un codice di condotta che riguarda proprio l’offerta dei servizi premium, altrimenti definiti Vas (value added service): il CASP 4.0. Ma cosa si può fare quando ci si ritrova all’improvviso un servizio non richiesto? Si esercita il cosiddetto diritto di ripensamento entro sei ore. Ovvero: si hanno 6 ore di tempo, decorrenti dall’invio dell’sms di attivazione, per chiamare il numero verde 800.44.22.99, disattivare il servizio e ottenere il riaccredito delle somme.
Dal 20 gennaio 2020, sempre grazie all’Agcom, si può esercitare questo diritto anche solo inviando un sms con scritto “annulla” al numero indicato nel messaggio di attivazione. Il fornitore dovrà poi procedere al riaccredito delle somme entro e non oltre 24 ore dalla richiesta di ripensamento.
Qualora fossero ormai trascorse le fatidiche 6 ore entro cui chiedere disattivazione e rimborso, in tal caso si chiama il numero verde 800.44.22.99 o il proprio operatore telefonico direttamente dall’utenza su cui è stato attivato il servizio. Per il rimborso si può contattare sia il call center del fornitore che lo ha abilitato sia quello del proprio operatore. Altrimenti ci si rivolge alle Associazioni dei Consumatori. Per ottenerlo però è necessario che la richiesta sia inoltrata entro sei mesi a partire dalla data di acquisto del servizio singolo o entro sei mesi dalla data di disattivazione per quello in abbonamento. Bisogna dimostrare la mancata volontarietà dell’acquisto. Come? Attraverso l’assenza dei log di acquisto oppure la mancanza del doppio clic e/o del messaggio di attivazione.
Prevenire è meglio che curare: cos’è il barring sms e come attivarlo
È possibile disattivare tutti i servizi extra a pagamento sul cellulare prima ancora che comincino a far danni. Stiamo parlando del barring sms, una procedura che ne impedisce l’esecuzione automatica con un’unica richiesta. In questo caso, l’utente deve rivolgersi al proprio operatore telefonico chiedendone l’attivazione così da evitare a monte strane “sorprese” sul proprio numero di rete mobile. Una telefonata oppure una visita nella propria area web dedicata e il servizio può essere avviato in pochissimo tempo.
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